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Palestina

Il ruolo della prigionia nel progetto coloniale israleiano (parte II)

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Che ruolo ha la repressione nel progetto coloniale israeliano? Quali obiettivi politici persegue Israele attraverso il giudizio davanti alla Corte militare per i soli palestinesi, la detenzione amministrativa, le condizioni di prigionia e quelle di una quotidianità vissuta in una galera a cielo aperto? Quali sono gli strumenti carcerali utilizzati dall'entità sionista per mantenere le sue politiche di apartheid, pulizia etnica e ora anche di genocidio?

Ne parleremo insieme a Khaled El Qaisi che racconterà cosa vuol dire essere detenuto in un carcere israeliano e qual è il trattamento riservato ai palestinesi; ad Assia Zaino che approfondirà la detenzione delle prigioniere e le loro pratiche di lotta; ad un rappresentante dell'associazione Addameer, che da sempre si batte contro la detenzione amministrativa; all'avvocato Flavio Rossi Albertini sulla repressione internazionale della resistenza palestinese al tempo del genocidio ed in particolare sul caso di Anan, Alì e Mansour accusati di terrorismo in Italia.

Giovedì 4 aprile - ore 16 - Aula 6 - Facoltà di lettere - La Sapienza

Ponte Radio: Palestina (Eustachio)

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Ultima puntata a tema Palestina di Ponte Radio, trasmissione curata da 4 radio autorganizzate: Quar, Wombat, Ondarossa ed Eustachio. In questa puntata, a cura Radio Eustachio, collegamenti con un compagno della rete Verona per la Palestina, una compagna dell'Assemblea solidarietà per la Palestina di Bolzano e un contributo con una ricercatrice indipendente per un quadro sulle prigioni per palestinesi e un aggiornamento delle condizioni dopo il 7 ottobre.

Dopo la risoluzione Onu nessun miglioramento nella Striscia di Gaza

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Michele Giorgio, storico corrispondente del manifesto e responsabile della testata Pagine Esteri, ci aggiorna sulla situazione dopo la risoluzione Onu che chiede un cessate il fuco nella Striscia dove niente è cambiato: continuano i bombardamenti, sempre più grave la situazione alimentare e sanitaria.

Anche in Cisgiordania continua la guerra a bassa intensità e a Gerusalemme si attende con apprensione la Pasqua.

Aggiornamenti anche dal confine libanese dove la situazione è sempre più vicina alla guerra e dall'interno dello stato israeliano dove la questione della proposta di coscrizione militare degli ultraortodossi sembra un reale pericolo per il governo Netanyahu.

30 marzo Giornata della terra. Corteo per la Palestina

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Con Monica Maurer regista, cineasta ed attivista, trasferita a Beirut nel 1977 per lavorare con il Palestine Film Institute dell’ OLP ripercorriamo le giornate delle mobilitazioni per la terra che hanno dato origine allo Yom el Ard.

Di seguito il comunicato:

Corteo sabato 30 Marzo 2024 Roma, Piazza della Repubblica h 15.00

Cureremo ogni braccio di Terra, ma non ne cederemo neanche un palmo! 🇵🇸🌱

Il Movimento Studenti Palestinesi, l’Unione Democratica Arabo-Palestinese (UDAP), l’Associazione dei Palestinesi in Italia e il Coordinamento di Solidarietà con il Popolo Palestinese vi invitano a partecipare al corteo dedicato al "Giorno della Terra". Giorno 168 dalla prosecuzione del GENOCIDIO: più di 32.000 assassinati - di cui almeno 100 giornalisti e 350 sanitari - oltre 75.000 feriti, il 70% della Striscia di Gaza completamente raso al suolo, il territorio sotto assedio e costretto alla fame, già decine morti per inedia. Prosecuzione, perché questa è la Palestina da oltre 75 anni a causa dei sionisti… Questa giornata di commemorazione nasce a seguito degli avvenimenti del 30 marzo 1976: in quell'anno, in risposta all'annuncio del governo israeliano di un piano per espropriare illegittimamente centinaia di ettari di terra per scopi statali, furono organizzati uno sciopero generale e marce nelle città arabe dalla Galilea ad al-Naqab. L'esercito e la polizia sionista massacrarono sei cittadini palestinesi disarmati, circa un centinaio furono feriti e migliaia gli arresti. La terra è l'elemento centrale nella questione palestinese: con l'inganno, la violenza, il denaro e la copertura internazionale, Israele da oltre 75 anni deruba ed espropria illegalmente i Palestinesi delle proprie terre, delle proprie case, della propria storia. Questo è sempre stato il suo unico scopo, la missione "messianica" che il sionismo si è dato, acro dopo acro, millantando al mondo espropri e ruberie come una necessità dettata da “motivi di sicurezza e difesa”. In maniera illogica e folle, assieme alla brama di territori, il sionismo distrugge tutto ciò di cui non si riesce immediatamente ad appropriare: sradica le piantagioni e i boschi, in particolar modo gli olivi, che rappresentano il cuore pulsante della Palestina; inquina irreversibilmente, per danneggiare i Palestinesi, con attività militari o industriali; costruisce abusivamente a scopo militare o coloniale strappando terreno alla natura e compromettendo gli ecosistemi naturali. La Resistenza per la Palestina, infatti, è anche una battaglia ambientalista: la nostra lotta è contro qualunque oppressore muova la sua azione devastatrice su qualsiasi livello, a partire da quello politico e umano, che comprensibilmente si ripercuote con violenza anche su quello ambientale.

Di madre, padre in figlio, libereremo ogni miglio! Intifada fino alla Vittoria! 🇵🇸

 

Palermo arresti e misure cautelari per sanzionamento a Leonardo S.p.a.

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Giovedì mattina  sono stati notificati arresti e misure cautelari nei confronti di compagni e compagne di Palermo. Queste misure si inseriscono all'interno di un contesto di guerra: chi prova a denunciare e fermare la macchina bellica viene attaccato dalla repressione. Al seguito di queste misure c'è stato un corteo e ci saranno ancora nuove iniziative contro la guerra, al fianco della palestina e di chiunque resiste in Sicilia, in Italia e altrove. Ne parliamo con un compagno di Antudo.

Sapienza for Palestine: occupazione del rettorato

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Con una compagna del collettivo Zaum della Sapienza ripercorriamo le mobilitazioni per la Palestina degli ultimi mesi fino all'occupazione del rettorato realizzata ieri per richiedere la sospensione di tutti gli accordi con gli atenei israeliani: l'Università La Sapienza, attraverso il Senato accademico, il 7 ottobre si è posta  al fianco dello Stato d'Israele e mai come istituzione ha cambiato posizione nonostante la larga e continua mobilitazione studentesca, fino ad oggi quanto la rettrice si è rifiutata di incontrare l* studenti che nel frattempo avevano occupato il rettorato.

Judith Butler: Contro l’antisemitismo per la pace rivoluzionaria in Palestina

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Lo scorso tre marzo si è tenuto in Francia il dialogo tra Judith Butler, filosofa statunitense queer, docente all’università di Berkeley, ebrea ed esponente del movimento Jewish Voice for Peace e due studiose francesi: Françoise Vergès, politologa femminista e Michèle Sibony, una delle autrici del libro Antiosinisme: une histoire juive (Syllepse, 2023) dopo che era stato annullatoa dicembre come una minaccia per l’ordine pubblico.

Erbacce. Forme di vita resistenti ai diserbanti, rivista ecoumorista e femminista pubblica il videhttps://www.youtube.com/watch?v=rlQNBJOq-0Eo integrale (francese e inglese) e una presentazione della conferenza che traduce anche i contenuti principali a cura di Laura Marzi: parole di grande lucidità politica sulla questione del sionismo e dell'antisionismo, una storicizzazione dell'accusa di antisemitismo per il posizionamento antisionista, la necessità di schierarsi con la Palestina per femministe, queer, trans e molto altro.

Ripercorriamo i contenuti di questo incontro molto importante proprio con Laura Marzo