Francia: negato accesso a fumettista italiana
La polizia francese ha negato l'accesso alla fumettista Elena Mistrello accusandola di essere una minaccia per l’ordine pubblico.
Ne parliamo al telefono con lei
La polizia francese ha negato l'accesso alla fumettista Elena Mistrello accusandola di essere una minaccia per l’ordine pubblico.
Ne parliamo al telefono con lei
10 settembre, giornata di mobilitazione in tutta la Francia contro il governo Macron, che proprio ieri ha visto avvicendarsi il sesto premier delle sue legislature, Sebastian Lecornu, ex ministro della difesa.
Una mobilitazione che è cresciuta nelle settimane scorse dopo le dichiarazioni del dimissionario Bayrou sulle politiche di austerità e la cancellazione di alcune giornate di festività.
Partita da appelli sui social network slegati da particolari realtà politiche è stata accolta dalle realtà di movimento e sindacali.
Nella corrispondenza facciamo un quadro di quello che è avvenuto fino a questo momento nella città di Parigi: blocchi dei trasporti pubblici, delle scuole, delle principali arterie della città, assemblee sui posti di lavoro.
Una partecipazione soprattuto giovanile e studentesca, non solo fuori dai luoghi della formazione, ma anche a sostegno degli scioperi e dei blocchi sui posti di lavoro.
Un movimento che si sta già dando dei prossimi appuntamenti, in particolare per il 18 settembre, giornata lanciata della CGT, come tentativo di non legarsi direttamente a questo 10 settembre, ma che dall'aria che si respira in piazza, cioè quella di superare le divisione, sembra che verrà attraversata da chi in queste ore sta bloccando le città di tutta la Francia.
Inizia l'anno scolastico 2025/26 de L'oradibuco con la consapevolezza che la scuola apre ancora una volta durante il genocidio in corso a Gaza.
Diamo quindi voce a quanto accade nelle scuole con una corrispondenza con Roberta Leoni, presidente dell'osservatorio contro militarizzazione della scuola, sul cui sito trovate tutte le iniziative.
Concludiamo con una corrispondenza di Sara Garbagnoli: lunedì 1° settembre Caroline Grandjean-Paccoud, 42enne direttrice e insegnante della scuola del villaggio di Moussages, nel Cantal (Alvernia) si è suicidata. E' stata per due anni attaccata per il suo lesbismo, le compagne francesi denunciano un lesbicidio di Stato.
Con una compagna parliamo della decisione francese di non dare più possibilità a studenti di Gaza di andare in Francia con una borsa di studio, questo a causa di un tweet di due anni prima di una studente considerato antisemita.
La destra insorge e il Governo francese mette in atto una punizione nei confronti di tutta Gaza.
Abbiamo parlato con Rachele Borghi, Proff. di Geografia di Genere alla Sorbona e militante transfemminista solidale con la Palestina, sulla decisione dello Stato francese di decretare la chiusura di Urgence Palestine, una delle principali organizzazione dei/delle palestinesi in Francia.
Il giovedì 15 maggio, il Consiglio dei Ministri francese deciderà sulla richiesta di scioglimento di Urgence Palestine fatta dal Ministero dell'Interno. La Proff. Borghi ha anticipato che la domanda sarà sicuramente accolta, e per questo motivo è importante diffondere l'appello di solidarietà per ricostituire Urgence Palestine.
Oggi il Tribunale francese ha accolto la richiesta degli avvocati di Gino di richiedere un approfondimento informativo sulle condizioni detentive e sullo svolgimento di un eventuale processo in Ungheria, in special modo per avere garanzia che la disamina dei fatti e non le sue opinioni politiche siano oggetto di giudizio. e sulle condizioni in carcere l'Ungheria può tergiversare o omettere, sarà quasi impossibile per loro dare prova di un'imparzialità a processo, stando anche alle molteplici dichiarazioni dei portavoce di Orban riguardo a questi fatti. L'Ungheria dovrà fornire queste informazioni supplementari entro 15 giorni e qualora non fossero inviate Gino non verrà estradato. Nel frattempo lui continua ad essere detenuto a Fresnes. Gino in aula ha potuto parlare brevemente con la sua famiglia e sembra stare bene. La notizia è momentaneamente positiva ma è più importante che mai mantenere la mobilitazione!
La prossima udienza è fissata per il 12 febbraio 2025.
Ne parliamo con un compagno di Milano presente al sit-in di oggi, presso il Consolato ungherese, 15 gennaio 2025
Con Guido Caldiron tracciamo un ritratto di Jean-Marie Le pen, morto martedì scorso, fondatore del Front national di cui è rimasto alla guida per molti anni fino alla "successione" nel 2011 a favore della figlia Marine
Apriamo la trasmissione con un approfondimento sull'islamofobia nella scuola francese e il concetto di laicità nella repubblique, grimaldello delle politiche razziste delle istituzioni francesi. Il ragionamento parte da un'iniziativa di opposizione alla legge che nel 2004 ha vietato i simboli religiosi nella scuola francese che si è risolta in uno strumento di repressione contro le persone, e in particolare le donne, islamiche o supposte tali sulla base del paese di provenienza o origine. Durante l'iniziativa a Parigi è stato proiettato il documentario "Les 20 ans d'une loi d'esclusion" di Dhia Ben Naser la cui diffusione è stata pesantemente limitata dalle autorità francesi.
A seguire Enrica Rigo della legal Clinic di Roma tre dà la notizia dell'annullamento della revoca dell'asilo politico per Seif Bensouibat.
In conclusione presentiamo due iniziative:
- Andrea Capocci de Il Manifesto parla dell'incontro "La scuola democratica. Convensazione con Marina Boscaino, Andrea Capocci e Christian Raimo, domani mercoledì 13 novembre alle ore 18 presso Allarga.menti, polo civico e culturale, via Numidia 2. E' l'occasione per commentare la sospensione a Christian Raimo.
- Cattive Maestre giovedì 14 novembre alle ore 17 nell'aula Verra della facoltà di lettere dell'Università di Roma 3 presentano "Dietro la cattedra, sotto il banco. Il corpo a scuola".
A Parigi migliaia di persone in piazza per la Palestina: corrispondenza di una compagna presente al corteo.
Si parla anche delle ultime azioni repressive del governo, tra cui il licenziamento di un professore, il divieto del ministro dell'istruzione in nome della laicità di discutere della questione palestinese nelle università.
Puntata all'insegna dei provvedimenti statali nei confronti di colossi della tecnologia.
Partiamo con gli Usa, dove l'Antitrust ha riconosciuto Google come monopolista. Ma è presto per cantare vittoria.
Spostiamoci in Francia, dove Durov - proprietario di Telegram - è stato arrestato (poi rilasciato su cauzione con divieto di lasciare la Francia), rimandando parte del redazionale sull'argomento ma dando aggiornamenti e notizie ulteriori; difficilmente è solo una coincidenza anche l'apertura di un'indagine da parte Ue sul fatto che Telegram avrebbe minimizzato sul numero di utenti in modo da sfuggire alle richieste del Dsa.
Cogliamo l'occasione per parlare di Telegram e della sua presunta "sicurezza". Anzi, visto che ci siamo, raccogliamo un po' di notiziole su backdoor dentro a software di messaggistica.
Infine andiamo in Brasile, dove X è da poco stato bloccato per aver rifiutato di nominare un rappresentante legale. Molti utenti si sono spostati su Bluesky, sistema simile a Twitter ma sedicente decentralizzato. Parliamo quindi di questa moda della decentralizzazione e mettiamola nel contesto.