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sorveglianza

Tecnologia e automazione

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Sesta puntata del ciclo Tecnologia e automazione, la prima di una serie dedicata al libro "Il capitalismo della sorveglianza" di Shoshana Zuboff. Affinità e divergenze tra il capitalismo della produzione di massa e il capitalismo della sorveglianza. La nascita del capitalsimo della sorveglianza con Google. La segretezza come metodo dei pionieri del capitalsimo della sorveglianza. Di quali dati stiamo parlando? Riguarda tutti e tutte noi oppure qualcuno può dirsi immune? Il dato come materia prima: l'estrazione e l'analisi dei dati, volta alla creazione di prodotti predittivi da vendere sul mercato dei comportamenti futuri.

Dall'App al braccialetto, collezione primavera/estate per la sorveglianza

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Durata 1h 46m 3s
Per questa stagione si prevede ampia diffusione di applicazioni per il tracciamento, che sia a scopo sanitario, come Immuni, o per tenere sull'attenti condannati in libertà vigilata (a spese loro).
Andranno molto di moda anche braccialetti per segnalare quando ti avvicini troppo a qualcun altro senza dovere stare sempre attaccato allo smartphone per accorgertene, il tutto per la tua sicurezza e soprattutto per quella dei datori di lavoro che potranno controllare se qualche operaio non rispetta le distanze.
Dopo queste notizie sui trend del momento, passiamo a una sfilza di notiziole che spaziano dal(fallito) tentativo di delazione per i disoccupati dell'Ohio al (fallito) tentativo di mettere il copyright alle note dei codici legali, passando per vari tentativi di raccogliere, o censurare, dati e all'uso del GDPR per opporsi ad alcune di queste pratiche. 

Riconoscimento facciale: riuscirà a distinguere il tipo di mascherina?

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Sulle app
 
Apriamo parlando delle famose app per il contact tracing: non avendo notizie chiare sull'app Immuni, ci rivolgiamo all'estero e andiamo a guardare il caso australiano. Lì hanno presentato un'app con spiegazioni dettagliate: con una grossa componente centralizzata e che punta sullo pseudonimato più che sull'anonimato, quindi meno "rispettosa" della privacy rispetto al modello scelto in Italia. Tuttavia, è stata accompagnata da una legge che chiarisce molto nettamente cosa non si potrà fare con l'app e i dati, proibendo esplicitamente molte pratiche di sfruttamento dei dati e di imposizione sociale dell'app stessa.
In Israele invece il parlamento interviene contro il sistema di tracciamento ideato dal governo e dai servizi segreti, giudicandolo inutilmente lesivo della privacy.
Andando negli USA, chi domina il discorso sulle app è il progetto di infrastruttura Apple-Google, che però è criticato dai governi di alcuni stati perché senza il GPS è giudicato inefficace, cioè non raccoglie tutte le informazioni che i suddetti governi vorrebbero.
Parlando di questa infrastruttura, facciamo notare che il fatto che provenga da Apple e Google è una necessità a volte dimenticata che deriva dal modo in cui funzionanno i sistemi operativi che girano sugli smartphone. 
 
Sul riconoscimento facciale
 
Parliamo di riconoscimento facciale, ovvero quella tecnologia capace di associare un nome ad una foto di un volto. L'emergenza coronavirus ci regala alcune chicche divertenti - come  e altre preoccupanti. Ma il riconoscimento facciale non nasce certamente per il coronarvirus: già da tempo le polizie di mezzo mondo cercano di usarlo in modo estensivo. Vediamo alcuni esempi.

Non tutti sanno che... notizie per non sfigurare sotto l'ombrellone

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Durata 2h 15m 50s

Puntata "insalata", con grande mischione di notizie varie dall'Internet.

Apriamo passando in rassegna alcune "semplici"  tecnologie di sorveglianza, cercando di analizzare il modo in cui queste mescolano l'ambito pubblico con quello privato.

Dalla Russia, veniamo a sapere che l'FSB delegava alcuni progetti segreti a dei soggetti privati (la SyTech in particolare). La SyTech è poi stata bucata, permettendoci di venire a sapere quali erano questi progetti. Si va dalla sorveglianza massiva dei social network, alla mappatura della topologia della rete russa (vedi la puntata del 12 maggio).

Anche l'FBI è intenzionata ad affidare a contractor privati il monitoraggio dei social network alla ricerca di parole chiave ed altre informazioni "pericolose".

E molto altro! Non perdere l'ultima puntata della stagione delle dita nella presa!

Ci rivediamo ad agosto, o forse a settembre.

Smart city per chi?

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Durata 1h 45m 40s

Una delle parole che vanno di moda ultimamente è smart city:cosa significa? quale idea di città c'è dietro quest'idea? A quali interessi risponde? ma soprattutto: da quando in qua Roma è una città smart?

Rimamendo in tema di città sorvegliate, pare che il riconoscimento facciale automatico usato dalla polizia di Londra fallisca nell'80% dei casi. Google e Amazon, per non fare gli stessi errori, ammettano di registrare gli audio che i loro "assistenti" - tramite il microfono dei vostri smartphone - ascoltano, e lasciano intendere che i loro affiliati abbiano accesso a questi audio.

C'è una certa probabilità che saremo in onda anche domenica prossima (21 luglio) ma sicuramente non saremo in onda il 28. Dopo, chi lo sa. Ciao!

È tutto falso

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Durata 1h 37m 29s
Durata 32m 47s
Durata 18m 18s

Presentiamo un'intervista a Gabriela Coleman, antropologa e studiosa di Internet, che giovedì 25  maggio abbiamo avuto il piacere di avere in studio. Si parla soprattutto del ruolo delle "fake news" nella politica americana, allargando però ad un più generale panorama dell'informazione e del tema dell'identità della fonte.

Seguiamo con i frutti dell'iniziativa a 100celle aperte, in cui il pubblico ci faceva domande scrivendole su un bigliettino. Una delle domande più frequenti riguardava le applicazioni per chattare sugli smartphone. Parliamo quindi di alcune soluzioni possibili, e di altre ancora sperimentali.

Infine, commentiamo un recente articolo sugli IMSI catcher, una tecnologia usata per sorvegliare i cellulari in maniera particolarmente aggressiva. L'articolo presenta uno studio dell'effettivo utilizzo di questa tecnologia a Seattle, negli Stati Uniti.

Contro il carcere 17/03

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Durata 59m 56s

Ancora due suicidi in carcere nei primi giorni di carcerazione. Evasione di due detenuti da Rebibbia, scatta subito la rissa sulla sicurezza delle carceri: ma allora si privilegia la risocializzazione o la sicurezza? Iniziamo a leggere le analisi dei 18 tavoli per una riforma dell'esecuzione penale.