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Threads Hijacking

Data di trasmissione
Durata 1h 55m 24s
Durata 45m 24s
Durata 24m 3s
Durata 37m 10s
L'argomento del giorno è sicuramente il lancio, ormai prossimo, di Threads, la nuova applicazione di Meta (la stessa di Whatsapp, Facebook e Instagram) che punta a fare concorrenza a Twitter. Cos'ha di diverso? Dovrebbe integrarsi nel fediverso (ma non subito). Cosa ha Meta da guadagnarci? E il mondo del fediverso, dovrebbe gioire?
 
Venendo all'unione europea, invece, vediamo che l'AI Act (per ora ancora una bozza) includerà delle limitazioni sia sulle AI generative sia sull'uso di AI all'interno della sorveglianza biometrica.
Decisamente meno positivo quel che si muove in Francia, dove il governo vuole rispondere alle fortissime proteste che contestano la violenza della polizia con maggiori dispositivi di sorveglianza, repressione e censura.
 
A seguire, un po' di notiziole.

Guerra per i chip o tramite i chip?

Data di trasmissione
Durata 1h 54m 54s
Durata 53m 48s
Durata 32m 44s
Durata 16m 58s
 
Apriamo con alcuni aggiornamenti sulla vicenda del nuovo "governo" di Twitter: estremisti di destra che tornano, licenziamenti che vanno, spunte che vanno e vengono.
Riprendiamo anche la notizia delle rivolte nella fabbrica Foxconn che produce  gli iPhone e vediamone i motivi.
 
Rimaniamo in Cina per approfondire il tema delle restrizioni al commercio dei chip emanate dal governo USA: cosa dicono? in quale scenario si trovano? cosa c'è da aspettarsi?
 
Concludiamo con 2 notizie: ancora un aggiornamento sul caso Z-Library e la situazione nel Salvador alla luce del crollo del Bitcoin. Il paese centramericano aveva infatti investito ingenti risorse in Bitcoin, facendone la sua valuta legale.

Verifiche a (buon) mercato

Data di trasmissione
Durata 1h 58m 31s
Durata 1h 3m 37s
Durata 22m 44s
La notizia del momento è Twitter, ma noi ce la teniamo per la fine, e iniziamo invece con il caso Z-Library: archivio di libri online oscurato dalle autorità statunitensi. Parliamo un po' della situazione del file sharing e delle specificità legate agli e-book. Poi guardiamo il presente di z-library e scopriamo gli Onion service, un sistema che permette di mantenere dei siti resistenti alla censura.
 
Passiamo quindi a Twitter: in questi 14 giorni è successo di tutto! Licenziamenti di massa, dimissioni di massa ai vertici, cambiamenti nel servizio -- inclusi numerosi ripensamenti.
Ci focalizziamo su uno di questi cambiamenti: la gestione di "Twitter Blue" anche noto come la spunta blu, che permette di stabilire se un utente è verificato oppure no.
 
Precedentemente questo era un servizio fornito gratuitamente dal Social Network, che si premurava di  controllare se il gestore dell'account fosse effettivamente la persona che diceva di essere. In questo modo eventuali cloni, parodie, fake potevano continuare ad esistere (ad esempio per fare satira) ma era anche possibile distinguerli dall'originale. Nella gestione Musk la stessa spunta blu è ottenibile pagando 8$ al mese. Guardiamo insieme i risultati di questa scelta, e cerchiamo di capirne i motivi. Spoiler: non li sa nessuno.
Chiudiamo con un po' di notiziole.

Meglio un giorno da abbonato o 100 tap da Smart Citizen?

Data di trasmissione
Durata 2h 17m 57s
Durata 31m 36s
Durata 26m 56s

Apriamo la puntata di oggi parlando del cookie wall: quel pannello un po' noioso ma che vi permette di dire di no al tracciamento. Da qualche tempo, alcuni quotidiani italiani lo stanno interpretando a modo loro: per dire di no bisogna abbonarsi. Si può fare? Vediamo cosa dice la normativa.

Elon Musk si compra Twitter per farne "un agorà digitale", tempio della libertà di espressione, nell'accezione che gli dà lui stesso, cioè un esponente della destra libertariana statunitense.

Il comune di Roma annuncia il lancio di un progetto di "Smart Citizen Wallet". Ci sarebbe da parlare sul serio delle implicazioni di questo modello di città divisa tra cittadini virtuosi e non; come spesso accade, invece, l'implementazione capitolina è prima di tutto ridicola: l'unico comportamento virtuoso pare essere l'uso del tap&go. Grazie ad esso si otterranno dei punti, il cui uso non ci è ancora dato sapere.

Il tutto farcito, e concluso, con notiziole varie:

  • FB minaccia il Canada di bloccare il servizio news se deve pagare gli editori dei quotidiani per farlo
  • Parler annuncia che verrà acquistato da Kanie West (il nazista più popolare del ventunesimo secolo) e lo fa lasciandosi sfuggire gli indirizzi dei suoi associati VIP
  • Gli USA mettono il bollino per la cybersecurity sui dispositivi IoT
  • Una nuova tecnologia minaccia il copyright: i mixer con Intelligenza Artificiale. Li abbiamo provati, ottenendo versioni più compresse di canzoni che già conoscevamo.
  • La protesta contro i jet privati va a segno: ora i miliardari li noleggiano.

 

Gig economy: anche una domanda può essere un lavoro

Data di trasmissione
Durata 1h 40m 35s
Durata 36m 42s
Durata 16m 47s
Apriamo parlando di gig economy. L'aspetto più diffuso di questo modo nuovo e pericoloso di intendere il lavoro sia quello legato alle consegne a domicilio, c'è in realtà anche molto altro; il tratto comune è quello di scomporre il lavoro in piccole "attività" che possono così essere gestite come cottimo. Vediamo, analizzando alcuni siti, come questa tendenza anche se forse non del tutto espressa sia già in atto ad esempio con i siti di Q&A (domande & risposte).
 
Felicitazioni: 3-4-5 settembre, hackmeeting a Ponticelli (Bologna)! non mancate.
 
Passiamo poi a vedere quello che succede in India: il governo di estrema destra fa la voce grossa contro Twitter per quanto riguarda la censura di temi scomodi al governo. Prendendo spunto da questo episodio, vediamo come il modo in cui i paesi cercano di controllare il discorso pubblico su Internet rifletta le strutture economiche dei paesi stessi.
 
Alcune notiziole dalla Cina: browser spioni e dati biometrici richiesti da TikTok.

Trump scaricato: la censura che non è di Stato

Data di trasmissione
Durata 1h 42m 9s
Durata 22m 30s
Durata 35m 1s
Durata 20m 37s

Dopo il tentato colpo di stato, Trump viene bannato da molti social network e da varie aziende, i contenuti che invocano la frode elettorale bloccati da Facebook. È in questo modo, e non attraverso ordinanze federali, che Trump sta venendo estromesso dalla scena politica statunitense. Senza in nessun modo difendere Trump, dovremmo tuttavia chiederci come mai discorsi complottisti, autoritari e oppressivi siano così floridi sui social network; una riflessione che potrebbe portarci a scoprire che la censura non è il modo più efficace di affrontare il problema, e che forse è la forma della comunicazione online odierna ad essere problematica.

Dopo ciò, Trump si sposta su Parler, social network assai amichevole con gli utenti di estrema destra. Probabilmente il più usato dai suoi supporter che hanno tentato il coup kux klan. Questo ha scatenato molte reazioni contro Parler: l'app di Parler è stata eliminata dall'app store di Apple e dall'omologo di Google; Amazon ha revocato i servizi di cui Parler si avvaleva attraverso AWS; Twilio gli ha revocato l'account che utilizzavano per verificare gli indirizzi email degli iscritti. Ancora più importante, vari hacker attaccano Parler e riescono ad ottenere un dump piuttosto corposo contenente tutti i dati della piattaforma. Si scoprono così informazioni personali sugli iscritti, i luoghi da cui parlavano, si possono recuperare anche messaggi che gli utenti avevano apparentemente cancellato. Se vuoi approfondire l'argomento anche nei dettagli tecnici, ascolta il podcast di StakkaStakka su RadioBlackout. Noi facciamo invece delle riflessioni su come un servizio possa (o no) essere soggetto alla censura da parte delle aziende a cui si affida, più che a quella di Stato.

Cambiando argomento, parliamo di WhatsApp, che aggiorna i suoi termini di servizio con una mossa comunicativa poco riuscita. La verità è che non cambia moltissimo, che WhatsApp ha alcune pratiche antipatiche, ma che le aveva anche prima.

Di patriarcato e repressione in Turchia

Data di trasmissione
Durata 19m 54s

Con il giornalista Murat Cinar parliamo dello scontro aperto tra il governo turco e Twitter, dopo che la piattaforma social ha deciso di sospendere ben 7mila account perché ritenuti falsi e costituiti al solo fine di essere impegnati in una narrazione favorevole al presidente Erdogan e al suo partito e di diffondere sistematicamente e consapevolmente notizie false soprattutto contro i partiti dell’opposizione.
Parliamo poi del decreto firmato da Erdogan alcuni giorni fa che ordina la riconversione della basilica di Santa Sofia di Istanbul in una moschea trasferendola sotto il controllo del Direttorato degli Affari religiosi turco che oltre ad essere una questione dall’alto valore simbolico si inserisce in un contesto più ampio che ricomprende un lungo percorso con cui il presidente ha progressivamente rimesso la religione al centro della vita pubblica della Turchia con un impatto importante in particolare sulla vita delle donne e delle soggettività lgbt. Abbiamo poi in particolare approfondito il tema delle proteste e delle lotte delle donne contro il patriarcato e la violenza maschile che hanno invaso le piazze turche negli ultimi giorni dopo l’ultimo femminicidio di una studentessa di 27 anni.

Trump contro Twitter: peccato non possano perdere entrambi

Data di trasmissione
Durata 2h 15m 47s

Twitter considera alcuni tweet fatti da Trump come delle fake news o delle esaltazioni della violenza; Trump si arrabbia e promette vendetta. Cerchiamo di inserire questa bagarre nella cornice del passaggio delle piattaforme di social network ad un ruolo sempre più attivo: filtri sui contenuti, contestualizzazione, pagine esplicative... questi strumenti servono a creare un ambiente "moralizzato" secondo l'etica della piattaforma.

In Italia, il Tar del Lazio conferma le sanzioni Antitrust contro Apple: il modo in cui proponeva gli aggiornamenti induceva gli utenti ad aggiornare, ma questo creava dei rallentamenti. Gli utenti, non potendo tornare indietro, erano così esortati a comprare un nuovo modello di iPhone. Del resto la politica di Apple contro le riparazioni e gli upgrade è molto aggressiva: vendita di componenti vietata, contratti proibitivi con i riparatori indipendenti, oltre a soluzioni tecniche che rendono il riutilizzo di hardware perfettamente funzionante particolarmente oneroso.

Le dita nella presa - frittopisto

Data di trasmissione
Durata 1h 17m 1s

Stasera abbiamo parlato dell'appuntamento pre hackit avvenuto a Pisa il 23 gennaio in preparazione dell incontro estivo di hackmeeting della comunità smanettona italiana.

A seguire abbiamo discusso della chiara manifestazione di ingerenza statale sul socialnetwork twitter e della risposta degli interessati su state-sponsored-actors

Infine abbiamo avviato la rubrica heartbeat, un segnale autogestito, parlando con un compagno che gestisce il server indivia della rete ortiche di Bologna.