Gilet Jaunes: aggiornamenti da Francia e Belgio
Aggiornamenti sul movimento dei Gilet Jaunes in Francia e Belgio. Ne parliamo con una compagna da Parigi e un compagno da Bruxelles
Aggiornamenti sul movimento dei Gilet Jaunes in Francia e Belgio. Ne parliamo con una compagna da Parigi e un compagno da Bruxelles
Macron posticipa di dieci anni la chiusura di 14 impianti nucleari francesi. E' un rischio per tutta l'Europa.
Le mobilitazioni dei "gilet gialli" hanno bloccato la Francia nell'ultimo mese protestando contro l'aumento delle imposte sulla benzina.
Ne parliamo con il protagonista di un video che ha avuto grande diffusione in questi giorni e che denuncia come il prezzo del carburante (e di tutte le risorse) sia in effetti estremamente basso in Europa, grazie allo sfruttamento del continente africano. Sfruttamento tenuto in piedi con neocolonialismo e politica militare aggressiva.
Anche oggi blocchi in varie zone della Francia e scontri a Parigi, in una lunga giornata di lotta.
Con un compagno, facciamo un riepilogo della situazione a partire dalle prime manifestazioni di novembre, cominciate con le proteste dell'aumento delle accise sulla benzina.
Piccolo quadro sintetico sulle donne in Francia e sulla violenza sulle donne. La compagna ci racconta il dibattito in corso sul 25 novembre, sulla legislazione riguardo all'aborto e alla violenza sulle donne e l'accesso ai diritti. Inoltre la compagna ci dà un panoramica sulla pluralità dei movimenti femministi.
In diretta dal corteo contro i centri di espulsione di Parigi, un aggiornamento sulle lotte dei migranti in Francia e la critica radicale al frontismo antirazzista e al sistema di accoglienza.
Si intensificano le proteste dei cosiddetti "Gilets jaunes" (Gilet gialli) in Francia, in vista della grande manifestazione che dovrebbe tenersi sabato prossimo a Parigi. Un singulto della "Francia profonda" o un mirabile esempio di autorganizzazione? Una risposta progressista alle politiche neoliberiste o un'occasione per tirare fuori dall'armadio il vecchio armamentario della destra francese? Con Guido Caldiron proviamo a capire come nasce e dove può arrivare il movimento dei gilet gialli.
Il 22 aprile c'è stata una marcia spontanea, una manifestazione contro le frontiere. Contro i fascisti di Generazione Identitaria che dalla sera "presidiavano" la frontiera al Colle della Scala, per impedire ai migranti di arrivare in Francia. E contro la militarizzazione che in quei giorni, come sempre, vedeva militari e gendarmi impegnati a una vera caccia al migrante sui sentieri e sulle strade che dall'Italia giungono in Francia.
La marcia del 22 aprile ha visto centinaia di persone attraversare il confine e arrivare a Briançon. Per una volta, nessunx ha dovuto nascondersi. Per una volta, nessunx ha dovuto rischiare la vita nell'attraversare questa linea immaginaria che però seleziona, divide e uccide.
In centinaia abbiamo camminato sulla strada, per 18 chilometri, da Claviere a Briançon. Nessunx ha chiesto i documenti a nessunx. Nessunx ha identificato, controllato, selezionato chi secondo la legge quel confine poteva o non poteva attraversarlo. Insieme siamo arrivati di là. Insieme, per quel giorno, abbiamo fatto sì che la frontiera non esistesse.
A Briançon 3 persone sono state arrestate e portate in carcere per 11 giorni (e poi altri 25 giorni di obbligo di dimora) con l'accusa di "favoreggiamento all'immigrazione clandestina in banda organizzata". Qualche mese dopo altre 4 persone sono state accusate dello stesso reato per quella giornata.
Rischiano dieci anni di carcere e 750mila euro di multa.
In questa epoca di fascismi di ritorno, di razzismo diffuso, di strumentalizzazione della paura del diverso, chiamiamo alla solidarietà.
Oggi in questo tribunale ci sarà il processo. Il "Procureur" di Gap, Raphael Balland, da mesi si accanisce contro i solidali. Fermi, garde-à-vue, convocazioni, processi come quello di oggi. Qui a Gap, capoluogo delle Hautes Alpes, ci sono parte dei responsabili delle politiche repressive in frontiera. La prefetta, Cecile Bigot-Dekeyzer, e i suoi ordini di respingimenti. Il Centro Dipartamentale delle Hautes Alpes, che si occupa anche dei minori non accompagnati, i quali, secondo la legge europea, dovrebbero avere diritto al transito. E quindi il centro si impegna particolarmente a de-minoralizzarli, dichiarandoli maggiorenni per poterli buttare in fretta in strada, o respingerli direttamente indietro in Italia
Ed infine il tribunale, che come sempre è impegnato a giudicare chiunque si opponga alle sempre più repressive e discriminatorie leggi statali. Ed è per questo che ci troviamo qua davanti.
La solidarietà non si arresta!
TUTTI E TUTTE LIBERE
BRISONS LES FRONTIERES
Puntata di oggi dedicata alla musica nera registrata in Francia.
La scaletta:
Michel Petrucciani & Stéphane Grappelli - I Got Rhythm
Oscar Peterson & Stéphane Grappelli - Them There Eyes
Biréli Lagrène - Coquette
Vincent Peirani & Emile Parisien - Temptation Rag
Romano, Sclavis, Texier - Dauoulagad
Burning Spear - Driver
Jacob Miller - We A Rockers
The Gladiators - Jah Works
Steel Pulse - K.K.K.
Alpha Blondy - Masada
Tiken Jah Fakoly - Africain à Paris
Il programma di Macron per i migranti: respingerli ai confini e cacciarli dalle occupazioni