Parigi: aggiornamenti da una studentessa
Una compagna francese ci ha fatto un'analisi del corteo di martedì 5 aprile.
[tratto da Sapienza Clandestina]
Una compagna francese ci ha fatto un'analisi del corteo di martedì 5 aprile.
[tratto da Sapienza Clandestina]
Conversazione con Marta Fana, ricercatrice a SciencesPo (Parigi) e collaboratrice de "il manifesto".
Dopo una sintesi degli effetti di deregolamentazione del mercato del lavoro che la Loi Travail francese comporta, analizziamo le sue incredibili somiglianze col Jobs Act renziano.
La riforma del lavoro renziana è infatti presa in Francia come "exemplum".
Cosa succede alla socialdemocrazia francese? E' la fine di un ciclo social-liberale?
Intanto non si è fatta attendere la risposta dei lavoratori più colpiti da questo tentativo di riforma e in Francia una petizione contro questa nuova legge ha già raccolto centomila firme, mentre numerosi collettivi, organizzazioni sindacali, studenti e gruppi sono scesi in piazza a manifestare (qui e qui le nostre corrispondenze).
Durata: 32 minuti
Il corteo dei/delle studenti partito alle 11 da Nation alle 13 ha raggiunto Place d'Italie, concentramento delle organizzazioni sindacali.
La corrispondenza in diretta dal corteo.
Oggi sciopero indetto da tre sindacati (CGT, FO, Solidaires) per il ritiro del progetto di legge El Khomri del governo francese sul lavoro che spinge la bilancia più pesantemente nelle mani dei padroni e toglie diritti a lavoratrici e lavoratori.
Nella prima corrispondenza con Filippo si presenta la Loi, si ricapitola la nascita della forte mobilitazione di opposizione nata soprattutto da studenti medi e universitari, infine i tre appuntamenti di oggi. alle 11 a Nation il concentramento di studenti e movimenti, alle 13, 30 a Place d'Italie l'appuntamento ufficiale dei sindacati, alle 18 un altro appuntamento lanciato su internet per l'occupazione di Place de la Repubblique.
Nella seconda corrispondenza con Cesare Piccolo trattiamo il quadro politico generale e l'atteggiagento dei sindacati, collaborazionisti in questo progetto.
Ad alcuni giorni dalle grandi manifestazioni contro il nuovo progetto di riforma del lavoro in Francia, che hanno visto più di 400.000 persone partecipare ai cortei nelle varie città, ragioniamo insieme ad un compagno che ha partecipato a Parigi ad assemblee e cortei contro la Loi Travail del contenuto della riforma e delle possibilità di nascità di un nuovo movimento di opposizione nel cuore dell'Europa. Un progetto di riforma che assomiglia molto al Jobs Act del governo Renzi e che ha visto da subito scuole, università e mondo del lavoro in piazza sotto lo slogan "Loi Travail Non Merci!"
Mentre tutti i riflettori erano puntati sul risultato elettorale del Front National capitanato da Marine Le Pen, le elezioni regionali in Corsica hanno visto, per la prima volta, la vittoria delle formazioni nazionaliste, che hanno appena formato il nuovo governo regionale dell'isola.
Un commento di Guido Caldiron, saggista e giornalista de "il Manifesto".
I grandi della terra si riuniscono per parlare del clima e la capitale francese si blinda, a pochi giorni dalle cariche della polizia contro un gruppo di manifestanti chiediamo al nostro corrispondente che aria si respira a Parigi.
Corrispondenza estratta dalla trasmissione domenicale "Vengo anch'io" (15 novembre 2015).
Laura, collaboratrice di Radio Onda Rossa e residente a Parigi, ci racconta la vita pratica e quotidiana subito dopo il grave attentato dell'Isis nella capitale francese.
Durata: 21'.
Vi proponiamo una lunga corrispondenza con Jack, un compagno che spesso è a Calais e conosce bene il contesto.
La chiacchierata è in francese ed in italiano e descrive in maniera semplice il contesto, passando poi alla situazione odierna.
Con la costruzione del centro diurno Jules Ferry a 10 km da Calais, le autorità intendono sgomberare tutti gli edifici occupati e gli accampamenti autogestiti dalle persone migranti bloccate in città, in attesa di bruciare la frontiera e raggiungere il Regno Unito nascosti nei camion che attraversano la manica.
Il governo ha scelto una modalità "soft" di cacciare le persone migranti da tutto il territorio di Calais: la costruzione del centro diurno è il velo umanitario sotto il quale cercano di nascondere l'espulsione coatta di più di 2500 persone.
Con Jack iniziamo a conoscere il contesto, i dispositivi repressivi messi in campo e a diffondere l'appello a raggiungere Calais per sostenere la resistenza agli sgomberi o a dimostrare la solidarietà come meglio si crede.
Rèmi giovane manifestante muore nel sud della francia ucciso dalla polizia durante una protesta contro il la costruzione di una diga per l'agricoltura intensiva in un'area di particolare pregio ambientale. A parigi si tiene questa sera una manifestazione per ricordare Rèmi e contro le brutalità delle "forze dell'ordine", pittosto pacifica per dire il vero, che però viene repressa dalla polizia, che perviene ad arrestare un gran numero dei partecipanti...