Terza puntata del ciclo Tecnologia e Automazione. Parliamo di App Immuni, ripercorrendo la sequela di fallimenti che ha caratterizzato questa iniziativa governativa. Parliamo anche di Facebook, con un contributo audio tratto dal congresso americano durante il quale Mark Zuckerberg è stato messo sotto torchio da un senatore repubblicano.
In questa puntata parliamo di 3 casi piuttosto diversi, di interazione tra grandi aziende teconogiche e lavoratori:
nel primo caso Google licenzia (o accompagna alle dimissioni...) una sua ricercatrice, Timnit Gebru, perché un suo articolo sul bias algoritmico non rispettava gli standard aziendali (non era messo sufficientemente in risalto l'impegno positivo di google) e lei non l'ha voluto ritirare; la narrativa del "lavoro da sogno" che Google fa di sé stessa ne esce alquanto ridimensionata...
nel secondo Amazon assolda la Pinkerton, azienda famosa nella storia delle relazioni tra aziende e lavoratori, per indagini di intelligence sui suoi stessi lavoratori; commentiamo estendendo la discussione ai comportamenti che amazon ha tenuto nei confronti dei lavoratori soprattutto dall'inizio delll'emergenza covid.
nel terzo troviamo la Microsoft impegnata a studiare software per rendere più efficienti i lavoratori ("Productivity Score") o le riunioni in base ai comportamenti registrati, confrontati con l'"ideale" da una AI e aggregati in punteggi ipersemplificati.
Arretramento delle libertà personali in epoca di Coronavirus, pericolo di superare il punto di non ritorno.
Valore monetario dei dati e ipotesi di loro svendita ai Big Tech: discussione sugli schemi di data dividend e pay-for-privacy recentemente proposti e che vedono la richiesta di denaro ai Big Tech in cambio della possibilità di sfruttare i nostri dati a loro piacimento.
Nona puntata del ciclo su Tecnologia e automazione, parliamo di cambiamenti sociali e lavoro in epoca post-covid, con riguardo alla accelerazione dei processi di automazione e il crescente ricorso all'intelligenza artificiale. I cambiamenti in atto vanno compresi e direzionati. Se rimaniamo su un piano oppositivo senza prospettive, rischiamo di scivolare verso un atteggiamento reazionario e di essere spazzati via come moscerini dal sistema capitalistico, come del resto sta già succedendo. L'accumulazione di questi decenni non ha eguali nella storia di Homo Sapiens. Un'elite di 1000 persone potrebbe essere l'unica a salvarsi dal cataclisma ambientale. Occorre reclamare la nostra parte.
Settima puntata del ciclo su tecnologia e automazione, parliamo della tecnologia del 5G, dei suoi campi applicativi, incluso quello militare, dei cambiamenti radicali che introdurrà nell'esistenza umana e dei potenziali rischi ad essa associati.
Continuiamo a parlare dell'app di videoconferenze exploit di questa crisi, cioè Zoom, che sta ricevendo critiche diffuse per vari bug e feature che mettono a rischio la privacy di chi lo usa. Se alcuni sono proprio degli errori pacchiani, altre sono caratteristiche che mostrano l'origine aziendale di un prodotto che non era certo pensato per diffondersi così velocemente e repentinamente per tutti i tipi di conversazione. Tra le altre cose favorendo il fenomeno dello Zoombombing (connettersi ad una videoconferenza per mandare messaggi inappropriati) che, per quanto derivi direttamente dal modo di funzionare del programma, è stato considerato tanto grave da mobilitare l'FBI con una serie di capi di imputazione che non appaiono, a prima vista, del tutto pertinenti.
A proposito di comportamento durante le videoconferenze, trasmettiamo un pezzo da "Stakkastakka" sul sexting, utile da ascoltare in questi tempi di basso contatto fisico.
Continuiamo a parlare (male) di aziende che si occupano di spiare gli altri, con qualche notizia su ciò che resta di Hacking Team e sulle liti tra Facebook e NSO (compagnia di cybersecurity/spyware israeliana), e delle velleità saudite di controllo sui propri cittadini all'estero.
Chiudiamo con un altro contributo da "Stakkastakka" su una fuga di notizie che ha messo in luce i crimini commessi dall'esercito cileno e con la notizia dell'iniziativa "National Emergency Library" dell'Internet Archive per garantire l'accesso alla conoscenza in questo periodo in cui l'accesso alle biblioteche non è possibile, e delle reazioni degli editori americani.
Sesta puntata del ciclo sulla tecnologia, l'automazione e i loro impatti sociali. Parliamo di smart working in epoca coronavirus. Può essere un'opportunità per sperimentare concretamente, ma anche un rischio se guidato dall'emergenza e da scelte poco meditate. Passiamo in rassegna tutta una serie di strumenti e risorse che sono stati messi a disposizione dallo stato e dal mercato per i cittadini e per i lavoratori e chiudiamo con una riflessione sulle comunità virtuali. Queste possono proliferare senza limiti, ma risultano comunque insufficienti a colmare tutte le esigenze umane in fatto di relazione, che non possono prescindere da contatti di corpi fisici in ambienti fisici.
Ora che siamo entrati nella nuova era dello "stai a casa" ci troviamo ad affrontare il problema del comunicare con altre persone necessariamente attraverso strumenti digitali.
In questa trasmissione (fatta anch'essa in modalità sperimentale a distanza) presentiamo due software che possono essere utilizzati per incontrarsi o fare un'assemblea in virtuale, utilizzando o meno anche il video, fornendo un livello di fiducia superiore ai vari software commerciali che in questi tempi stanno (ri)spuntando come soluzioni comode al problema.
Si tratta di Mumble e Jitsi, di cui presentiamo le caratteristiche essenziali, il modo di utilizzarli e i principali server (preferibilmente autogestiti) che li forniscono.
In coda parliamo velocemente di un ulteriore problema che potrebbe sorgere: mandare dirette in broadcast, per cui consigliamo https://live.autistici.org Il servizio è ancora molto nuovo e manca oggettivamente documentazione su come fare: potete scrivere ad A/I per aiuto, ma anche a noi.
Quinta puntata del ciclo sulla tecnologia, l'intelligenza artificiale e gli impatti sociali. Parliamo di nazionalismo. Ci chiediamo quali risposte il nazionalismo può dare ai grandi temi globali dell'attualità politica: 1) Collasso da conflitto nucleare; 2) Collasso ecologico; 3) Dittatura digitale e delle macchine.