Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

guerra

Clima di fallimento: il mondo verso la COP21 tra guerre e ipocrisie

Data di trasmissione
Durata 1h 11m

La trasmissione inizia con una corrispondenza con il Comitato contro la cementificazione di Roma Sud-est. Si parla del progetto per la realizzazione di un supemercato Lidl nella zona di Tor Pignattara. Passiamo poi ad un ampio dossier in vista della Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, la Cop21, che si terrà a Parigi a partire dal 30 novembre. Incontro preceduto da un altro tenutosi a Bonn ottobre nonchè dal G20 ospitato tra ieri e oggi in Turchia. A tal proposito riporteremo gli ultimi preoccupaImmagine rimossa.nti dati sulle concentrazioni di gas serra in atmosfera, nonchè altri rapporti che inchiodano le Nazioni Unite alla pochezza delle loro "promesse vuote" rispetto agli incentivi ancora presenti verso le fonti energetiche di origine fossile. Uno sguardo sulla Cina e i record di inquinamento registrati sul suo territorio nelle ultime settimane e poi un approfondimento sull'Italia: sui convegli con cui la politica del nostro paese si prepara all'incontro parigino e sull'emergenza inquinamento atmosferico romano di questi giorni. Chiudiamo la puntata con una notizia su un grave caso di inquinamento industriale in Veneto.Immagine rimossa.

Grande Guerra: 1915-2015. Storia e storie

Data di trasmissione
Durata 1h 20m
Durata 20m 1s

"O Gorizia, [...] dolorosa ci fu la partenza

e il ritorno per tutti non fu"

("O Gorizia", 1916)

 

Prima puntata di un laboratorio radiofonico sulla Grande Guerra (con la collaborazione e l'apporto di Gavino Puggioni).

 

In occasione del centenario dell'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale (24 maggio 1915, dichiarazione di guerra all'Austria-Ungheria) abbiamo colto l'occasione per ragionare sul primo grande conflitto interimperialista del XX° secolo.

Lo abbiamo fatto grazie all'apporto di due storici e una storica.

 

Dopo una breve presentazione e introduzione ai problemi storiografici che la Grande Guerra pone a noi contemporanei, abbiamo sentito Antonio Fiori, storico e per diversi anni archivista dell'Archivio centrale di Stato dove ha potuto consultare preziosi documenti d'archivio sulla guerra a proposito di censura sulla stampa e sulle relazioni della Polizia in merito alle manifestazioni interventiste e neutraliste del 1914/1915.

Con lui si è sviluppato un ragionamento tra repressione sulla carta stampata (soprattutto ai danni della stampa socialista, ma non solo come potrete ascoltare) e repressione nelle piazze italiane, piuttosto movimentate in quel periodo.

 

Con Ilaria La Fata, storica del Centro Studi Movimenti (Parma) e membro della redazione di "Zapruder - Storie in Movimento", parliamo dell'impatto della psichiatria durante la guerra. La Grande Guerra dimostra anche ai più scettici come le scienze - tecnologiche e mediche - non sono più "neutre" o "imparziali" (nonostante la propaganda borghese dell'epoca vada in senso contrario). Cosa ne era dei soldati rinchiusi nei manicomi civili?

Quale fu il rapporto tra psichiatria civile e psichiatria di guerra?

 

Infine, con Gavino Puggioni, storico e assiduo ascoltatore di Radio Onda Rossa, si tirano un po' le somme della trasmissione e si cerca di immaginare un laboratorio aperto di ricerca sul tema della Prima guerra mondiale andando a dissotterrare alcuni temi (fatti di donne e uomini) troppo spesso "senza voce" all'interno del dibattito storico accademico e pubblico. Inoltre Gavino ha un importante annuncio da fare dai microfoni di questa emittente.

 

La scaletta della trasmissione ha cercato di seguire il complesso tema trattato:

- "O Gorizia tu sia maledetta" (autore anonimo), interpretata da Sandra Mantovani;

- idem, interpretata da Les Anarchistes;

- Fabrizio De Andrè, "La guerra di Piero";

- "'O surdato 'nnamurato", interpretata da Massimo Ranieri;

- Andrea Chimenti, "San Martino del Carso" (parole di G. Ungaretti);

- Umberto Veronesi legge "L'addormentato nella valle" di A. Rimbaud.

 

Nel primo blocco di registrazione trovate presentazione e introduzione del redazionale e le corrispondenze con Antonio Fiori e Ilaria La Fata; durata: 1h 20m;

Nel secondo blocco di registrazione trovate la corrispondenza con Gavino Puggioni e le conclusioni della trasmissione; durata: 20 minuti.

Trasmissione del 4/03/2015 "La tappa del Ponte di ferro"

Data di trasmissione
Durata 59m 56s
Puntata del 4/03/2015 “ La tappa del Ponte di ferro” Immagine rimossa.

” La coordinamenta e l’8 marzo 2015 a Roma/La tappa del PONTE DI FERRO/La strumentalizzazione delle donne sul fronte interno e sul fronte esterno/ Riffa/ 7 marzo a Marsiglia/ La marche de nuit/collegamento con “Le complot des cagoles” di Radio Galère”

Immagine rimossa.

 

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/03/06/podcast-della-trasmissione-del-4032015/

Trasmissione dell'11/02/2015 "Contro la guerra del Capitale, contro l'ordine patriarcale"

Data di trasmissione
Durata 54m 17s
Puntata dell’ 11/02/2015

“Contro la guerra del Capitale, contro l’ordine patriarcale”

Immagine rimossa.” Non ho voluto essere razione di carne per l’uomo né dare schiavi ai Cesari” Louise Michel/ < La  Coordinamenta verso l’8 marzo… >
NO ALLA GUERRA!
Contro la guerra del Capitale/Contro l’ordine patriarcale/ Fronte esterno e fronte interno/ Distruggi l’immagine mercificata dell’amor borghese”

 

 

La Parentesi di Elisabetta dell'11/02/2015 "Fronte esterno e fronte interno"

Data di trasmissione
Durata 6m
“Fronte esterno e fronte interno”

        C’è un fronte esterno in cui si esprime l’imperialismo e la pretesa egemonica dello Stato del capitale, gli Usa. Gli Stati Uniti, supportati da alleati e vassalli e con la Nato trasformata in esercito di aggressione, intendono piegare tutti gli stati asimmetrici ai loro interessi. Le guerre neocoloniali ….. la destabilizzazioni di stati sovrani come ora l’Ucraina… non sono altro che l’esplicitazione della pretesa di dominio USA. L’Ucraina è il terreno su cui piegare la Russia, altrimenti sarà la guerra con tutto ciò che un conflitto mondiale può esprimere ora. Merkel e Hollande si sono precipitati a cercare di convincere Putin perché l’Europa è ad altissimo rischio in caso di conflitto. Gli interessi dell’Europa non sono quelli degli Stati Uniti e ciò nonostante Francia e Germania non si potranno sottrarre. Le richieste che gli Usa pretendono che Putin rispetti, mi ricordano tanto un vecchio film del 1979 “Zulù Dawn” in cui gli inglesi in Sudafrica propongono al sovrano Zulù un accordo irricevibile per non scatenare il conflitto, ma lo scopo reale è quello di scatenarlo proprio attraverso l’improponibilità delle richieste

Immagine rimossa.

Smascherare i meccanismi reali è necessario, ma sono così sotto gli occhi di tutti che non ce n’è neppure bisogno. Il nostro no alla guerra imperialista è totale, assoluto e irrevocabile.

E c’è un fronte interno. Il neoliberismo ha scatenato la guerra alle cittadine e ai cittadini dei paesi occidentali, è una scelta ideologica a tutto campo. Sono stati chiusi tutti gli spazi di mediazione, l’impoverimento che in misura diversa colpisce tanti strati sociali ed è sempre più profondo non è il risultato non previsto di una presunta crisi economica ma è voluto e calcolato . Il controllo sociale è serrato, la militarizzazione dei territori e delle città mette in scena il rapporto Nato “Urban Operations 2020”. Chi si oppone come in Val di Susa, chi manifesta il proprio dissenso, chi trasgredisce viene immediatamente criminalizzata/o con pesanti condanne penali e amministrative che mirano a colpire la vita materiale dei singoli/e e a metterli nell’impossibilità di essere antagonisti/e, pena la perdita di tutto quello che hanno. Il neoliberismo è riuscito a mettere poveri contro poveri, così detti cittadini legittimi contro migranti, occupati contro disoccupati….Il PD e i suoi collaterali sono i principali artefici della naturalizzazione del neoliberismo qui da noi. Il riconoscimento del nemico e saper distinguere l’aggressore e l’aggredito sono passaggi fondamentali del fare politico.

Dovremmo cercare di ripensare le modalità di lotta e di coinvolgere tutti gli strati sociali attaccati dal neoliberismo.

Poi c’è un altro fronte esterno che riguarda il nostro specifico.

Dobbiamo fare i conti con la strumentalizzazione che il neoliberismo fa dei diritti umani, del razzismo, delle oppressioni e della violenza sulle donne e sulle diversità. La modalità di sottomissione e di gestione delle donne e delle diversità sessuali è cambiata, non avviene più attraverso la condanna sociale diretta, ma attraverso la colpevolizzazione attuata dal politicamente corretto, la tutela vittimizzante che prevede l’asservimento volontario. L’emancipazione è diventata uno strumento per inglobare le soggettività che in cambio della propria personale promozione, aderiscono e si fanno sponsor dei valori della società neoliberista e partecipano attivamente all’oppressione di tutte le altre e tutti gli altri. L’emancipazione delle donne e delle diversità sessuali e l’integrazione che si pretende dai/dalle migranti sono meccanismi simili: chi è disponibile viene inglobato/a, ma deve assumere i valori di questa società, deve mettersi una maschera bianca, diventare più realista del re e partecipare alla condanna e alla persecuzione di tutte quelli e tutte quelli indisponibili a questa soluzione.

Mai come in questo momento il genere è stato attraversato dalla classe e il tradimento di genere di quelle che si sono vendute al patriarcato assumendo i valori di questa società, va denunciato e smascherato.

Poi c’è un altro fronte interno. E’ la gabbia, anzi il sistema di gabbie, in cui ognuna di noi è chiusa, fatto di norme, stereotipi, convenzioni, ritualità, normalità….giudizi… condanna sociale…. spesso introiettate in maniera inconsapevole anche da noi stesse, contro cui combattiamo tutti i giorni cercando di prenderne consapevolezza, di renderle palesi , di metterle in discussione…ma anche questo non è facile. Spesso quando pensiamo di aver spezzato queste invisibili sbarre della gabbia che ci circonda, scopriamo che ce n’è un’altra, in un perverso gioco di scatole cinesi. E in tutto questo ci sono gioie e dolori…. un bicchiere di vino… carezze…sorrisi oppure rabbia… impotenza …insoddisfazione… insicurezza… sbagli…ci siamo noi, insomma, femministe e compagne, sempre.

 

 

 

 

Ninetta e le altre - Spettacolo teatrale

Data di trasmissione
Durata 10m 14s

 

Ospite in studio dell MFLA questo pomeriggio Damiana Leone autrice, attrice e regista dello spettacolo teatrale Ninetta e le altre (le marocchinate del '44) con Consuelo Cagnati, Damiana Leone e Francesca Reina.

 

Lo spettacolo andrà in scena dal 19 al 22 Aprile al Teatro dell'Orologio.