Milano, assemblea di donne il 4 maggio “Per riprenderci il tempo della vita e lo spazio della città” – ce ne parla una compagna del collettivo Leventicinqueundici: l'intento è quello di esplorare i nessi fra le politiche di controllo che hanno consentito il nascere di Centri di identificazione ed espulsione, dove rinchiudere donne e uomini migranti bollati come “illegali”, e ciò che limita e ingabbia le nostre vite di cittadine cosiddette “legali”.
Radio Onda Rossa esprime piena vicinanza, solidarietà e complicità alle compagne e ai compagni coinvolte/i nella montatura giudiziaria orchestrata dallo Stato e dai suoi apparati repressivi, sfociata negli arresti e nelle perquisizioni del 6 aprile. Un'operazione che ha come obiettivo essenziale quello di sfaldare e criminalizzare un percorso di lotta esemplare contro i Cie, le galere, lo sfruttamento e il controllo sociale, portato avanti con determinazione e chiarezza di obiettivi.
Magistrati, giudici, inquirenti e poliziotti credono sia sufficiente un impalpabile teorema giudiziario per fermare il dissenso manifestatosi contro le politiche oppressive, razziste e segregazioniste adottate dai governi europei nei confronti dei e delle migranti. E allora, compito imprescindibile dei e delle solidali di ogni luogo diventa quello di sostenere le ragioni di chi lotta affinché questo dissenso cresca, proseguendo con più forza la lotta contro i Cie e combattendo con decisione l'isolamento a cui mira la repressione, attraverso spettacolari quanto inconsistenti "blitz", come quello inscenato il 6 aprile scorso in diverse città italiane.
Vogliamo con forza la libertà immediata di tutte e tutti le/gli arrestate/i, la riapertura del circolo "Fuoriluogo", insieme alla libertà immediata per tutte le persone migranti e la chiusura di tutti i CIE!
Ascolta una corrispondenza a una settimana dagli arrersti di 5 compagne/i anarchici di Fuoriluogo, impegnati nelle lotte contro i Cie e nello smascherare gli interessi di grandie aziende quali l'Eni.
Ascolta la trasmissione di approfondimento realizzata dalle compagne dell'MFLA.
Dopo 18 mesi di detenzione senza alcuno straccio di prova, è stato assolto Massimo Papini. La sua vicenda esemplifica le storture cui può portare la spirale dei teoremi accusatori, specie per mezzo del famigerato articolo 270bis.
Il primo audio è una corrispondenza con una compagna del comitato Massimo Papini libero; nel secondo, l'avvocato Romeo ci descrive l'accanimento giudiziario nei confronti di Massimo, sottoposto a regime di isolamento e a restrizioni pesantissime, oltre ad essere stato privato per 18 mesi della libertà personale.
La comunità libica convoca un presidio per protestare contro la spietata repressione attuata dal governo di quel paese nei confronti della imponente mobilitazione in corso in diverse città. Appuntamento alle 15.00 di fronte l'ambasciata in via Nomentana.
Ieri si è svolto il processo a carico di tre studenti coinvolti, insieme ad altri, nei fatti di piazza del 14 dicembre scorso. La sentenza ha messo a nudo l'artificiosità del dibattimento. Ascolta la corrispondenza con l'avvocato della difesa.
A SOSTEGNO DELLA NOSTRA COMPAGNA E DI TUTTO IL MOVIMENTO CONTRO I CIE
CONTRO OGNI REPRESSIONE
In questi giorni la repressione sta colpendo chi lotta per la chiusura dei Cie.
Infatti, all'alba del 13 gennaio scorso, a Roma, sono scattate le perquisizioni ad opera della digos in casa di quattro persone, accusate per delle scritte contro i Cie e la Croce rossa.
Nello stesso tempo, a una delle redattrici di questa radio è stata comminata una sanzione pecuniaria (di ben 5.000 euro). La sanzione si riferisce alla giornata del 13 marzo 2010 quando, durante un presidio solidale fuori dalle mura del Cie di Ponte Galeria, nelle gabbie è scoppiata la rivolta e i reclusi sono saliti sul tetto per gridare la loro rabbia. Le forze dell'ordine hanno risposto con una serie di cariche violentissime, davanti alle quali i solidali e le solidali hanno reagito col blocco dei binari del treno che, costeggiando il Cie, collega il centro di Roma all'aeroporto di Fiumicino. A quest'azione è seguito un corteo spontaneo per comunicare alla città quanto era avvenuto. In quella giornata la nostra redattrice era presente così come sempre è presente Radiondarossa, dando voce alle lotte che si muovono in questa città e che difficilmente trovano spazio su altri mezzi di informazione.
Le iniziative contro il Cie di Ponte Galeria hanno visto la partecipazione di gran parte della cittadinanza attiva, anche di persone che prima erano ignare dell'esistenza di un luogo in cui vengono recluse delle persone solo perché prive di un permesso di soggiorno, un documento legato al contratto di lavoro e dunque allo sfruttamento. Questo grazie proprio a quel lavoro di comunicazione e informazione che evidentemente in questo momento da fastidio e si vuole reprimere.
RadiOndaRossa esprime tutta la sua solidarietà a chi si attiva ed è solidale con le lotte antirazziste e delle persone migranti, dentro e fuori dai Cie, lotte che continueremo a raccontare tramite i nostri microfoni direttamente dai e nei luoghi di conflitto.
Solidarietà per tutte e tutti!
Le compagne e i compagni della redazione di RadiOndaRossa
Questa mattina il tribunale di Roma ha modificato le misure cautelari per Mario,
tramutandole dagli arresti domiciliari all'obbligo di firma quotidiano,
ritenendo che non sussiste pericolo per la reiterazione del reato essendo mutato
il clima politico del paese.
Ascolta le corrispondenze dal presidio di solidarietà di piazzale clodio, prima e dopo il pronunciamento del giudice