La mobilitazione contro gli sfratti si fa intensa a Torino, nella zona di Porta Palazzo e dintorni. A seguito di una iniziativa di occupazione della sede dell'Ufficio di Notificazioni esecuzioni e protesti (Unep), messa in atto per rispondere all'escaletion di sfratti e alla nuova strategia dello "sfratto a sorpresa", si sono verificate cariche e arresti: ne hanno fatto le spese tre donne, tre compagne che si trovano attualmente in carcere, in attesa di sapere se l'arresto sarà o meno convalidato.
Due corrispondenze che ci fanno un riepilogo della mattinata a Torino e Napoli. In entrambe le città i cortei stanno andando molto bene, con grande capacità di capire gli obiettivi della piazza. A Torino, diverse azioni hanno costellato il passaggio della manifestazione, a Napoli, un corteo selevaggio ha bloccato il centro della città .
Continua la mobilitazione a sostegno dello studentato Verdi 15, occupato a gennaio scorso e sgomberato ieri. Il diritto allo studio è stato ancora una volta calpestato, dato che l'occupazione dello studentato rispondeva ad un bisogno di alloggi che, assieme alle borse di studio, viene ormai negato dagli enti che dovrebbero salvaguardarlo.
Il perbenismo che ammanta la pubblica informazione non ci sorprende, cosicché un coro di sdegno accompagna ogni contestazione ai responsabili politici delle nostre disgrazie. Ciò che importa è che la gente sempre di più si accorge chi è nel torto e chi no: la contestazione di ieri a Fassino ha animato una gran parte del corteo torinese ed è proseguita nel comizio finale.
Dal pogrom di Torino alla strage di Firenze, una riflessione con un compagno della rete antirazzista torinese che ci spiega com'è la situazione adesso a Torino.
Ancora un’altra notte di casino, dentro e fuori il Cie di corso Brunelleschi a Torino, dopo la sommossa di ieri. In serata, dopo una giornata di sciopero della fame, i prigionieri in lotta hanno iniziato una lunga e rumorosa battitura. Quando un gruppetto di solidali è andato fuori dalle mura per salutarli con grida, petardi e battiture, un recluso si è arrampicato sulle reti sventolando un lenzuolo. Nella notte, i reclusi hanno continuato la protesta e sono saliti sui tetti delle aree bianca e blu. Alcuni solidali sono accorsi per un nuovo saluto rumoroso, ma questa volta la polizia si è organizzata per catturarli. Mentre i compagni venivano dispersi e inseguiti della celere, i reclusi hanno continuato a protestare sui tetti: ora che scriviamo, e sono passate quasi dodici ore, sono ancora lassù. Alcuni di loro indossano magliette bianche con su scritto a pennarello “libertà!”. Durante la notte, la polizia è riuscita a fermare due compagne, tra le proteste dei reclusi che hanno visto la scena dall’alto e gli incitamenti al linciaggio da parte dei residenti. Dopo tre ore passate in Commissariato tra denunce e ramanzine sono state liberate.
Dalle 19 di stasera, un nuovo presidio è previsto sotto alle mura del Centro: fate girare la voce.