Torino: impedita espulsione
Impedito ieri davanti al CIE di Corso Brunelleschi di Torino la deportazione di un recluso.
Impedito ieri davanti al CIE di Corso Brunelleschi di Torino la deportazione di un recluso.
Due corrispondenze che ci fanno un riepilogo della mattinata a Torino e Napoli. In entrambe le città i cortei stanno andando molto bene, con grande capacità di capire gli obiettivi della piazza. A Torino, diverse azioni hanno costellato il passaggio della manifestazione, a Napoli, un corteo selevaggio ha bloccato il centro della città .
Continua la mobilitazione a sostegno dello studentato Verdi 15, occupato a gennaio scorso e sgomberato ieri. Il diritto allo studio è stato ancora una volta calpestato, dato che l'occupazione dello studentato rispondeva ad un bisogno di alloggi che, assieme alle borse di studio, viene ormai negato dagli enti che dovrebbero salvaguardarlo.
Il perbenismo che ammanta la pubblica informazione non ci sorprende, cosicché un coro di sdegno accompagna ogni contestazione ai responsabili politici delle nostre disgrazie. Ciò che importa è che la gente sempre di più si accorge chi è nel torto e chi no: la contestazione di ieri a Fassino ha animato una gran parte del corteo torinese ed è proseguita nel comizio finale.
Giornata di conflitto ieri a Torino, dove nella mattinata ci sono stati alcuni fermi.
Questo audio risale alla mattinata.
Per ulteriori info sulla giornata : http://radioblackout.org/2012/05/primo-maggio-di-conflitto-a-torino/
Una compagna del collettivo Medea sulla manifestazione femminista di sabato prossimo a Torino insieme alle donne della Val di Susa.
All'interno della speciale 24ore radiofonica del Martedì autogestito da femministe e lesbiche di Radio OndaRossa.
Dal pogrom di Torino alla strage di Firenze, una riflessione con un compagno della rete antirazzista torinese che ci spiega com'è la situazione adesso a Torino.
Durata: 13':00
Corrispondenza da Torino, cariche. Aggiornamenti 17 Novembre 2011
Ancora un’altra notte di casino, dentro e fuori il Cie di corso Brunelleschi a Torino, dopo la sommossa di ieri. In serata, dopo una giornata di sciopero della fame, i prigionieri in lotta hanno iniziato una lunga e rumorosa battitura. Quando un gruppetto di solidali è andato fuori dalle mura per salutarli con grida, petardi e battiture, un recluso si è arrampicato sulle reti sventolando un lenzuolo. Nella notte, i reclusi hanno continuato la protesta e sono saliti sui tetti delle aree bianca e blu. Alcuni solidali sono accorsi per un nuovo saluto rumoroso, ma questa volta la polizia si è organizzata per catturarli. Mentre i compagni venivano dispersi e inseguiti della celere, i reclusi hanno continuato a protestare sui tetti: ora che scriviamo, e sono passate quasi dodici ore, sono ancora lassù. Alcuni di loro indossano magliette bianche con su scritto a pennarello “libertà!”. Durante la notte, la polizia è riuscita a fermare due compagne, tra le proteste dei reclusi che hanno visto la scena dall’alto e gli incitamenti al linciaggio da parte dei residenti. Dopo tre ore passate in Commissariato tra denunce e ramanzine sono state liberate.
Dalle 19 di stasera, un nuovo presidio è previsto sotto alle mura del Centro: fate girare la voce.
I quotidiani oggi parlano dei presunti feriti tra le forze dell'ordine, mentre ieri 70mila persone hanno resistito ai ripetuti lanci di lacrimogeni, riuscendo anche a riprendere il presidio de La Maddalena. Alla conferenza stampa indetta dal movimento no tav valsusino per le 13:00 le uniche domande- o, piuttosto, richieste- dei giornalisti presenti vertevano sulla necessaria distanza che il movimento dovrebbe prendere dai "black bloc".
Una foto dei lanci di lacrimogeni di ieri.