Oggi alle 15 un altro presidio contro il cie di ponte galeria dove ieri c'è stata un'altra rivolta. Sentiamo una compagna su gli ultimi avvenimenti a Ponte Galeria e a che punto sta la lotta e la solidarietà sui migranti.
Primo maggio internazionalista davanti al Cara di Mineo, presidio antirazzista dalla mattina davanti al centro, poi pranzo sociale davanti all'ingresso e incontro interetnico a cui hanno partecipato un centinaia di migranti.
La denuncia della Rete Antirazzista catanese del fatto che nel centro, sovraffollato, sono rinchiusi sia "scafisti" che sopravvissuti/e alla strage del 18 aprile e altri naufragi.
Approfondimento sul caporalato, lo sfruttamento della forza lavoro e il reclutamento davanti al Cara
con Alfonso della Rete Antirazzista catanese (sicilia2.ogg).
Infine l'intervento di un ascoltatore che era a bordo di una della navi militari dell'operazione Mare nostrum come traduttore e operatore ingaggiato da Unhcr (sicilia3.ogg)
Apriamo la trasmissione con un collegamento da Albano laziale che ci aggiorna sugli sviluppi della mobilitazione contro l'allargamento della discarica di Roncigliano e sull'interdittiva antimafia che, se verificata, potrebbe creare qualche problema all'attività dell'azienda del noto Manlio Cerroni.
Passiamo a dare una notizia sugli effetti dell'inquinamento elettromagnetico sugli uccelli migratori che perdono la percezione della rotta. Raccontiamo poi del corteo contro le devastazioni ambientali, il fracking e i giacimenti bituminosi che si è svolto lo scorso 10 maggio a Toronto, in Canada, che ha visto la partecipazione delle nazioni native americane e di differenti gruppi politici. Terminiamo con le valutazioni sul corteo no tav di sabato scorso che chiedeva la liberazione dei quattro imputati accusati di terrorismo e detenuti in regime di alta sicurezza.
Ascolta la quinta puntata, dal titolo: «Domestic work is work» la battaglia per i diritti delle domestiche nel mondo, con Sabrina Marchetti [dura 1h]
L’obiettivo di “TRASFORMAZIONI FEMMINISTE” è di costruirci insieme una cassetta degli attrezzi per una trasformazione possibile. Ovvero, come possiamo trasformare il mondo dal nostro posizionamento specifico in quanto femministe e lesbiche? E quali trasformazioni sono oggi in atto all’interno delle teorie e delle pratiche femministe? Perché preferiamo parlare di femminismi al plurale? Come cambia la nostra percezione del mondo e del femminismo se viviamo a Roma, a Boston o al Cairo? E come possiamo costruire percorsi di lotta e alleanze politiche tra femministe che superino i confini di classe, colore, età, nazionalità o religione?
Trenitalia cancella gli ultimi treni a lunga percorrenza che collegano il sud e il nord d'Italia e che sono stati in anni passati il simbolo dell'emigrazione interna.
Ma è un fenomeno che riguarda solo gli anni '50 e 60'?
No, non siamo al tramonto delle migrazioni in Italia (si pensi al rapporto Svimez del 2007 che ne registra un'impennata) ma all'esasperazione e al peggioramento di un fenomeno che si sta aggravando sempre di più e che rende sempre più difficile la vita dei lavoratori pendolari, degli studenti, dei viaggiatori in Italia.
Ne parliamo con lo storico Michele Colucci, autore di libri sull'emigrazione italiana in Europa (1° audio, durata: 26':09'') e con il professore Pugliese, dell'università La Sapienza di Roma (2° audio, durata 37':56'').
Egitto: la giornata della "seconda rivoluzione" svela le tensioni interne ai manifestanti di Midan Tahrir. Un'analisi delle differenti posizioni assunte dall'ala moderata e da quella più radicale di fronte al processo di transizione ed al ruolo conservatore svolto dal Consiglio Supremo delle forze armate.
Migrazioni: Come sta cambiando il rapporto tra "movimento" e migranti sul territorio, alla luce delle nuove tensioni che scuotono il Mediterraneo? Partendo dalle riflessioni prodottesi in un'iniziativa organizzata in settimana dall'Osservatorio antirazzista Pigneto Torpignattara presso il centro sociale Ex Snia Viscosa, ne parliamo con una compagna dell'Osservatorio, per cercare di riflettere come esperienze passate (es, quella dei lavoratori di Rosarno) possano essere indicative per il futuro.
Il racconto di chi a Manduria ha visto , e vede, la costruzione dei campi così detti di "accoglienza"/cie .
-Poco attenti ai divieti intimati, ben nascosti tra gli alberi d’ulivo e i numerosi camion dei vigili del fuoco, tra le pieghe di un tramonto che da queste parti si tinge dei colori della vigna, abbiamo voluto renderci conto della portata reale della partita che si sta giocando in contrada Paione, tra Manduria ed Oria, al confine tra le province di Taranto e Brindisi, nella zona di un ex aeroporto, dismesso ormai da decenni. Quest’area, immersa nella campagna e distante pochi chilometri dalla cittadina brindisina (ma situata sul territorio del comune di Manduria) è stata individuata dal ministero degli Interni come zona idonea per ospitare la prima tendopoli italiana, nella quale confluiranno una parte dei profughi provenienti dal Maghreb.continua qui(...)