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Francia

giu le mani dalla ZAD

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Stasera abbiamo parlato della situazione in Francia, dove va avanti un’occupazione di case e terreni (Zad, Zone A Defendre) per evitare la costruzione di una struttura aeroportuale a Notre-Dame-des-Landes, nei pressi di Nantes. Un’attivista italiana che in Francia partecipa alla lotta in difesa del territorio ci ha raccontato la situazione: l’occupazione è sotto sgombero, le autorità, le forze dell’ordine e il governo socialista di Hollande – grande sponsor della costruzione dell’aeroporto (l’attuale primo ministro Jean-Marc Ayrault è stato per anni sindaco di Nantes) – procedono nella loro opera di criminalizzazione della lotta. E’ significativo osservare che molte delle imprese legate al progetto dell’aeroporto sono a loro volta coinvolte in altre opere di distruzione della Terra e degli habitat degli animali che la popolano: è il caso per esempio della francese Vinci, che concorre alla devastazione della foresta russa di Khimki.

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SCALETTA:

- intervista telefonica con l’attivista italiana di Zad contro il progetto dell’aeroporto di Nantes

- manifestazione del 20 ottobre contro Harlan e la vivisezione: resoconto e nostre impressioni di ritorno dal corteo

- notizie dal mondo e appuntamenti:

- Torino, sabotaggio contro cinque McDonald’s. Per info qui-> http://www.informa-azione.info/torino_attaccati_cinque_mcdonalds

- Genova 27 ottobre, corteo contro la gentrificazione. Appuntamenti e altro. Per info qui-> http://www.informa-azione.info/ge_gentrification_verso_il_corteo_di_sab…

- Milano 29 ottobre, serata in favore delle lotte indigene. Per info qui-> http://www.informa-azione.info/mi_serata_in_solidariet%C3%A0_alle_lotte…

- provincia di Mantova 3 novembre, fermiamo la costruzione del più grande allevamento di visoni. Per info qui-> http://www.nemesianimale.net/mobilitazione-visoni/

Oreste Scalzone sull'estradizione dalla Francia di due compagni tedeschi

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 Mercoledi 16 settembre, gli avvocati tedeschi hanno avvertito che la mattina all’alba hanno estradato Sonja e Christian, rispettivamente di 79 e 72 anni. Christian è gravemente malato avendo avuto un ictus. Erano in Francia da oltre trent'anni. Estradati in tutta segretezza ora si trovano a Francoforte. Una prova di vendetta postuma dei governi europei sempre più indirizzati a costruire stati di polizia militarizzati.

Musica e lotta dalla popolazione Saharawi

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 Nel l960 1’Assemblea Generale dell'ONU riconosce il diritto dei popoli all’autodeterminazione.

A partire dal 1963, anche il Sahara Spagnolo viene incluso nella lista dei territori cui tale principio deve essere applicato. Sotto gli auspici delle Nazioni Unite, la risoluzione del l972 include per la prima volta anche il diritto all’indipendenza.

Nell’agosto 1974, il governo di Madrid informa il Segretario generale dell'ONU dell’intenzione di tenere un referendum, sotto gli auspici delle Nazioni Unite, entro i primi sei mesi dell’anno successivo, e nell’autunno del 1974 procede al primo censimento della popolazione.

Violenta è la reazione del re del Marocco Hassan II, che all’annuncio del referendum vede vanificati i suoi disegni di estensione della sua sovranità anche sul Sahara.

Il re, per bloccare iniziative di indipendenza del popolo Saharawi, annuncia una marcia popolare di occupazione pacifica di 350000 persone. I marciatori reclutati in tutto il paese, ricevono la consegna di una copia del Corano e bandierine verdi, il colore dell’Islam: da qui l'appellativo di “marcia verde” dato all’operazione. In realtà si tratta di una vera invasione nel territorio Saharawi con forze di polizia e militari.

La preoccupazione principale del Polisario diventa la protezione della popolazione civile dagli attacchi dell’esercito marocchino. Migliaia di persone si danno alla fuga attraverso il deserto fino al confine algerino, dove, nei pressi di Tindouf, viene allestita una prima tendopoli di accoglienza. L’esodo di massa avviene sotto i bombardamenti dell’aviazione marocchina.

 

 

Sarkozy e i Rom

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A 5 anni dalla rivolta delle banlieues, nel pieno del dibattito sull'identita' nazionale, Sarkozy lancia la sua guerra populista e xenofoba contro i rom. ne parliamo con un redattore di maldestra.

Giornale radio serale

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sono 11 i giorni di sciopero della fame del cobas della scuola

Il rifiuto dell’abrogazione delle leggi Moratti, richiesta da tutto il popolo della scuola pubblica, è l’asse di un’operazione gattopardesca: cambiare la forma per conservare la sostanza della scuola-azienda, della precarizzazione, della frantumazione della scuola pubblica. Tale operazione è particolarmente odiosa rispetto al gravissimo problema della democrazia sindacale nelle scuole, anche in vista delle elezioni RSU di dicembre, il cui meccanismo, già di per sé aberrante (si misura la rappresentanza nazionale dei sindacati non su liste nazionali ove tutti/e possano votare, ma su liste RSU di scuola: così docenti ed ATA non possono dare il voto ad un sindacato se esso non ha un candidato/a all’RSU di quella scuola) è aggravato dal divieto ai COBAS e ai “non-rappresentativi” di tenere assemblee nelle scuole per cercare i candidati e fare campagna elettorale. Fioroni si era impegnato a restituire le assemblee ma, pressato dai sindacati concertativi che detengono il monopolio dei diritti, non ha fatto niente. insieme, hanno tempestato di circolari e ammonimenti quei pochi capi di istituto che hanno continuato, malgrado tutto, a concedere le assemblee ai cobas. Per rivendicare il diritto di parola nelle scuole per tutti, dal 2 ottobre Ferdinando Alliata, Nicola Giua e Antimo Santoro, membri dell’Esecutivo Nazionale dei COBAS, sono in sciopero della fame davanti al Ministero della Pubblica Istruzione

CORRISPONDENZA

PALERMO: PER LA CASA, OCCUPATA LA CATTEDRALE

Una cinquantina di persone, aderenti al "Comitato di lotta per la casa - 12 luglio " ha occupato la cattedrale di Palermo. Per risolvere l'emergenza che riguarda centinaia di famiglie senza alloggio il comitato chiede che il Comune assegni ai senza tetto immobili confiscati alla mafia e rimasti finora inutilizzati. Su questa vicenda la trattativa tra i cittadini e l'amministrazione va avanti da mesi. Elisabetta, centro sociale ex carcere di Palermo

CORRISPONDENZA

ESTERI

VIOLENZA IN IRAQ, “UNA SPIRALE SENZA CONTROLLO” SECONDO ONU

Cento persone uccise ogni giorno, 1 milione e 500.000 sfollati interni, oltre 1 milione e 300.000 profughi nei paesi circostanti (ogni giorno 2000 iracheni attraversano il confine con la Siria e il numero è segnalato in crescita costante), 315.000 civili che negli ultimi 8 mesi sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni a causa delle violenze o delle operazioni militari della coalizione: sono solo alcuni dei dati snocciolati ieri a Ginevra dal vicesegretario delle Nazioni Unite. “La violenza in Iraq è entrata ormai in una spirale senza controllo e nessun segmento della società ne è immune” ha detto Egeland sottolineando che gli omicidi compiuti dagli squadroni della morte, da milizie settarie o i più recenti “omicidi d’onore” (vendette private o vere e proprie faide tra famiglie) non risparmiano nessuno e coinvolgono “poliziotti, giudici, avvocati, giornalisti e sempre di più donne”. Una violenza in continuo aumento che spinge larghe fette di popolazione ad abbandonare i propri villaggi, le proprie città e il proprio paese. Un’emorragia umana che rischia di avere serie conseguenze sulle possibilità di ricostruzione del paese, dal momento che la fuga di personale altamente qualificato sarebbe in continua crescita.

OAXACA: NUOVE VIOLENZE, IN ARRIVO COMMISSIONE INCHIESTA DEL SENATO

È durata meno di 24 ore la tregua a Oaxaca, dopo il raggiungimento di un primo accordo a Città del Messico tra rappresentanti di maestri e contadini in sciopero da quasi 5 mesi e governo federale. Nonostante l’intesa che prevede la sostituzione con funzionari federali dei vertici della polizia locale, sospettati dalla popolazione di corruzione, i manifestanti di Oaxaca ieri hanno eretto nuove barricate per impedire alla polizia l’accesso al centro della città e hanno tentato di occupare alcuni edifici pubblici, riaperti dopo un mese di chiusura forzata dal governatore Ulises Ruiz. Colpi di pistola sono stati sparati da sconosciuti dalle finestre di uffici dei ministeri federali dell’Economia, delle Finanze e dello Sviluppo sociale presi d’assalto da centinaia di giovani, provocando due feriti. Nei prossimi giorni una sottocommissione del Senato si recherà a Oaxaca per valutare se Ruiz detenga ancora i poteri costituzionali per governare città e stato o se invece, come previsto dalla Costituzione, possa essere rimosso. Dallo scorso 22 maggio, la protesta ha provocato una perdita di almeno 150 milioni di euro di introiti a Oaxaca, località turistica, causa della lotta sociale in corso.

INCURSIONE A GAZA, RAID ANCHE IN CISGIORDANIA

Sei palestinesi sono stati uccisi stamani all’alba in un’incursione dell’esercito israeliano nei pressi di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo il quotidiano ‘Haaretz’, 5 vittime appartenevano alla stessa famiglia: 3 erano membri del movimento di Hamas, gli altri due sarebbero rimasti coinvolti loro malgrado negli scontri tra miliziani e militari dello Stato ebraico. Truppe israeliane sono entrate nel villaggio di Abassan con l’appoggio di elicotteri da guerra. Fonti militari di Israele hanno confermato l’attacco, finalizzato – a detta di un portavoce – a individuare tunnel usati per il contrabbando di armi. In risposta all’incursione, l’ala armata di Hamas ha lanciato sei ordigni artigianali in territorio israeliano. Un sesto palestinese, un militante di 23 anni, è stato ucciso alcune ore dopo a Barakha. Secondo il dottor Hassinen Mouawia, direttore generale dei servizi di pronto soccorso nella Striscia di Gaza presso il ministero della Sanità dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), dall’inizio della violenta offensiva israeliana nella Striscia di Gaza lo scorso 25 giugno – in seguito al rapimento di un sottufficiale, tuttora sequestrato - sono stati uccisi 292 palestinesi e oltre 4.200 feriti.

Peru.INDIGENI ACHUAR PROTESTANO CONTRO AZIENDA PETROLIFERA ARGENTINA

Un gruppo di indigeni di etnia Achuar ha occupato tre pozzi petroliferi nelle selve settentrionali del paese appartenenti alla società petrolifera argentina ‘Pluspetrol’, accusata di aver contaminato le acque del fiume Corrientes, provocando danni alla salute delle comunità che abitano lungo le sue rive.

Da oggi chi in Francia nega il genocidio armeno è perseguibile per legge

L'Assemblea nazionale ha approvato, con 106 voti a favore e 19 contrari, la norma che dichiara punibile chi nega che tra il 1915 e il 1923 il governo turco Ottomano perseguitò la minoranza armena e sterminò un milione e mezzo di persone. Nonostante le pressioni e le proteste del governo di Ankara, e le paure espresse dai mercati nazionali, il Parlamento francese ha dunque approvato la legge, che ora deve essere ratificata dal Senato. La Turchia ha già fatto sapere che la decisione di Parigi minerà i rapporti con gli alleati della Nato. Ankara respinge infatti l'accusa di genocidio sostenendo che gli armeni furono vittime della guerra civile che si scatenò in conseguenza della disgregazione dell'Impero Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale. In un comunicato ufficiale, il ministero degli Esteri turco ha dichiarato che la legge provoca "un danno grave" alle relazioni tra i due paesi.

Omicidi di ceceni, Mosca condannata a risarcire i familiari con 250 mila euro

La Corte europea per i diritti degli essere umani ha condannato il governo russo a risarcire i famigliari di cinque ceceni uccisi dai militari russi a Grozny nel 2000. Mosca dovrà versare oltre 250mila dollari di indennizzo per quello che è stato definitio come un abuso di violenza. Le vittime, di età compresa fra i dieci e i 72 anni, facevano parte della stessa famiglia.

ITALIA

Tredici cittadini del Bangladesh e cinque afgani, tra cui due minori, sono stati intercettati e fermati oggi dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza a Santa Maria di Leuca (Lecce). È probabile che i clandestini abbiano viaggiato lungo la rotta che passa per il Mare Egeo, alternativa a quella usata di solito dalla Libia per raggiungere le coste italiane in direzione della Sicilia. Da gennaio circa 20.000 migranti irregolari sono sbarcati sui litorali italiani, 18.000 dei quali a Lampedusa.

dopo anni proprietario vuole sfrattare senegalesi dal pigneto

era stato fissato per oggi un presidio in via CAMPOBASSO AL PIGNETO per impedire lo sfratto di decine e decine di ragazzi e ragazze senegalesi. Una comunita' immigrata con regolare permesso di soggiorno vive da molti anni in una palazzina di via campobasso al pigneto.Da qualche anno hanno cominciato a chiedere al proprietario un regolare contratto locativo e di fare alcuni lavori dato che gli appartamenti cadono a pezzi e c' è muffa ovunque,CI SONO cavi elettrici scoperti e servizi igienici insufficienti che creano malattie. MA il proprietario INTASCANDO OGNI MESE I SOLDI IN CONTANTI DA ORMAI ANNI SI RIFIUTA DI FARE TUTTO CIO.INOLTRE VUOLE AUMENTARE L'AFFITTO. ALCUNI DEI RAGAZZI ALLORA HANNO DECISO DI NON PAGARE L'AUMENTO IMPOSTO DAL PROPRIETARIO, CHE DI CORSA HA SUBITO IMPOSTO LO SFRATTO IMMEDIATO PER MOROSITA'. IERI POMERIGGIO LA GUARDIA DI FINANZA SENZA UN REGOLARE PERMESSO E' ENTRATA NELL'INTERNO 18 E HA SEQUESTRATO MATERIALE E SOLDI DEI RAGAZZI.NELL'INTERNO 16 NON E RIUSCITA AD ENTRARE.

CORRISPONDEZA

domani al cs la torre una inziativa sulla colombia

non si muore di sola coca cola: multinazionali assassine

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