"Con un “colpo di mano” improvviso la Regione accelera sul taglio degli istituti scolastici del Lazio: già dal prossimo anno scolastico saranno 37 (anziché 7) gli istituti a essere dimensionati.
Questo significa:
⁃ segreterie amministrative accorpate e sovraccaricate di incombenze burocratiche
⁃ dirigenze scolastiche dimezzate e lontane dai territori
⁃ continuità didattica e docenze a rischio
⁃ mantenimento delle classi pollaio
⁃ piccoli plessi e scuole di prossimità soppresse
Ci vediamo SABATO 16 DICEMBRE sotto il palazzo della regione (piazza Oderico da Pordenone) alle ore 14, in PRESIDIO:
PER UNA SCUOLA DI PROSSIMITÀ DIFENDIAMO IL DIRITTO ALLO STUDIO
Nella prima parte della trasmissione parliamo con una compagna del Comitato e doposcuola mammut e della Comunità educante de' Pazzi degli ultimi risvolti del progetto di dimensionamento scolastico: dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato i ricorsi di alcune Regione Valditara impone che si tagli subito e la Regione Lazio passa da 7 a 37 istituti da "dimensionare" già da settembre 2024.
Sabato prossimo, 16 dicembre, presidio sotto la Regione Lazio Oderico da Pordenone, alle ore 14 "No al dimensionamento scolastico, per una scuola in ogni quartiere".
Si parla poi del bando di concorso per insegnanti per il quale si sono aperte le iscrizioni.
Infine riassuntone della farsa intorno al progetto ministeriale Educare alle relazioni.
Dopo la grande manifestazione di sabato 25 novembre contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere e la grande ondata di rabbia suscitata dal femminicidio di Giulia Cecchettin, ripartiamo dalla risibile proposta ministeriale di "educazione alle relazioni", ne parliamo anche con una compagna delle Cattive maestre e di Non una di meno Roma, che hanno pubblicato il testo Bruceremo le linee guida di Valditara.
Infine, commentiamo le bozze del bando per il concorso per dirigenti scolastici che contengono le "quote azzurre".
Nella prima parte della trasmissione sentiamo una delle insegnanti che hanno lanciato una petizione ricolta al personale scolastico e universitario di ogni ordine e grado per prendere parola in solidarietà con il popolo palestinese, per fermare il massacro nella striscia di Gaza e per riattivare un dibattito libero nelle istituzioni formative.
Il testo della petizione si può consultare e firmare qui
Nella seconda parte parliamo della nota ministeriale dell'11 ottobre 2023 che istituisce la piattaforma Unica di collegamento tra scuola, famiglie, studenti e definisce meglio il ruolo di docenti orientatori e tutor a oartire dall'anno scolastico in corso.
Corrispondenza con uno studente di Torino che racconta la manifestazione che si è svolta stamattina nel capoluogo piemontese dove era attesa Giorgia Meloni al festival delle regioni.
Corrispondenza con Gianluca Gabrielli, storico e insegnante, con il quale riflettiamo sulla scuola del ventennio fascista e la scuola neoliberista di oggi.
Concludiamo con una riflessione su quest'ultima a partire dai test di ingresso "somministrati" alle/agli studenti.
Apriamo la trasmissione con le ultime sulle precarie e i precari in lotta contro l'algotruffa di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata.
Diamo notizia del futuro concorso straordinario, con prova "scritta" a pallini e prova orale.
Analizziamo l'"educazione alle relazioni" lanciata da Valditara, con metodi ed esperti che lasciano molto perplesse/i.
Chiudiamo con una corrispondenza con un compagno di Lucca che racconta della mobilitazione antifascista e antisessista della città che domani accoglierà il generale Vannacci.
Prima trasmissione dell'anno scolastico 2023/24 al via: come ogni anno si inizia con tante cattedre scoperte e tante docenti e tanti docenti a casa, per di più vessati dall'ormai famigerato algoritmo
Ieri 14 luglio, è stato firmato da Cgil, Cisl, Snals, Anief e Gilda il comtratto della scuola scaduto nel 2019. Ne parliamo a partire da un'intervista de Il Messaggero al ministro Valditara
Lunedì 26 giugno h 17 presso il Ministero dell'Istruzione
Assemblea – Conferenza stampa: per una critica alla scuola 4.0
L’esperienza vissuta al liceo Albertelli di Roma ci ha mostrato come in Italia non venga tollerato il dissenso: l’attacco di molti media alla scelta di non accettare i fondi PNRR, deliberata dal Consiglio d'Istituto e bocciata per ben tre volte dal Collegio dei Docenti, e il tentativo di delegittimare le delibere degli organi collegiali punta a uno svuotamento degli stessi e a cancellare la partecipazione democratica alle scelte. Si parla infatti di “autonomia” delle scuole mentre si realizza una scuola verticistica, diretta da dirigenti “manager” e aperta all’influenza di soggetti privati esterni. Il “sasso nello stagno” coraggiosamente lanciato da genitori, docenti e studenti dell’Albertelli, come èemersodallasplendidaassembleadel15giugno(250personecirca!),adispettodella concatenazione di concessioni e revoche per ben tre luoghi richiesti – svelando l’intento di impedirne lo svolgimento – ha indotto molte altre scuole ad esprimere a loro volta una forte critica al piano di digitalizzazione integrale della didattica e della formazione. Il “metodo Albertelli”, fatto di studio attento delle fonti, di discussione collettiva, di condivisione e confronto delle diverse posizioni, restituisce vigore ad un dibattito pubblico sulla Scuola da troppo tempo assente nel paese. Con l’assemblea-conferenza stampa del 26/06 vogliamo denunciarel’enorme contraddizione che si sta consumando sulla pelle della scuola pubblica;in questi giorni, infatti, la maggior parte delle scuole italiane è chiamata ad accorpare classi già consolidate per assecondare la dotazione degli organici assegnata dagli uffici scolastici regionali: sì, perché l’assurdità è che il numero degli insegnanti di ogni scuola non viene decisa in base alle necessità didattiche e al numero di classi già funzionanti nelle scuole, bensì da un calcolo che punta unicamente al risparmio. Questa è la dimostrazione lampante della giustezza delle nostre critiche: si stanziano i fondi del PNRR per acquistare le macchine e i contenuti che dovranno essere veicolati con esse e si tagliano risorse per gli insegnanti e tutto il personale scolastico, che devono far crescere e formare ragazzi e ragazze. Smembrare i gruppi-classe ed aumentare il sovraffollamento delle aule, peraltro da tutti condannato durante l’emergenza Covid, significa rompere quelle relazioni sociali che faticosamente bambini e adolescenti erano riusciti a ricostruire dopo due anni devastanti e riconosciuti come causa di disagi psicologici e relazionali senza precedenti. La digitalizzazione a tappe forzate intende costruire una scuolaacritica,tecno-dipendenteetecnolatrica,chedetermineràladis-umanizzazionedella formazione e il suo orientamento allaperformanceanziché alla relazione solidale. L'uso di tecnologie proprietarie che riproducono e amplificano i rapporti di potere esistenti va contrastata spingendo all'adozione dei software liberi. L’obiettivodichiaratonelPianoScuola4.0èquellodisuperareilgruppo-classeele conoscenze disciplinari per puntare invece sulle competenze digitali, unitamente alla creazione di ambienti di apprendimento centrati su dispositivi elettronici e la formazione obbligatoria dei docentiperimplementarestabilmentelafamigerataDidatticaDigitaleIntegrata,creandole condizioni affinché, in tempi assai prossimi, il ruolo didattico e pedagogico degli insegnanti venga progressivamente ridotto, sostituito da dispositivi elettronici e software. È questa la scuola che desideriamo?È questa la scuola disegnata dalla Costituzione? Dove finiscono il pensiero critico, l’autonomia di giudizio, la libera scelta, l’emancipazione sociale? La nostra iniziativa è un invitoa confrontarsi e a partecipare rivoltoa studenti, Ata, genitori, e ai docentiche si sentono isolati nei rispettivi istituti e che non si rassegnano a veder svilito il proprio lavoro, sacrificato alla burocratizzazione, al conformismo obbligato, alla standardizzazione, allo svuotamento sostanziale del principio fondante dell’azione educativa: la libertà d’insegnamento. Appuntamento Lunedì 26 al Ministero dell’Istruzione di viale Trastevere 76/A
Iniziamo la puntata con la riflessione di un docente dell'Amaldi sulla questione della distribuzione di "Scomodo".
Appuntamento giovedì 15 alle 16:30 nell'aula 1 (magna) della Facoltà di Lettere della Sapienza per l'assemblea aperta "PNRR - scuola 4.0 Un NO che invita alla discussione".
Nella seconda parte ripercorriamo il filo nero che ha avvolto la scuola italiana nel trentennio berlusconiano fino alle sue attuali ripercussioni.