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Patrick Zaki e la repressione in Egitto

Data di trasmissione
Durata 1h 46m 43s

Patrik Zaki è uno studente egiziano che segue un master all'Università di Bologna, il 7 febbraio rientrando in Egitto viene arrestato e torturato, viene accusato di istigazione al rovesciamento del governo e della Costituzione. Ad oggi delle sue condizioni fisiche si sa pochissimo. La prossima udienza è fissata per il 22 febbraio. Zaki è un attivista e frequenta un master internazionale in Studi di genere, forse queste le sue colpe, ad oggi ancora non si sa il motivo del suo arresto, così come non si sa il motivo del sequestro, delle torture e della morte di Giulio Regeni.

L'accademia bolognese si mobilita, i rappresentanti governativi sembrano occuparsi del caso. Ma le sparizioni, le torture, gli arresti non sono nuovi in Egitto, ad oggi Al Sisi ha costruito da quando ben 18 nuove carceri. 60 mila le persone detenute per aver criticato una dittatura militare o per aver scritto il proprio pensiero. 

L'ipocrisia in Italia è feroce: non solo gli Atenei continuano ad avere rapporti con l'Egitto ma l'Italia continua a vendere armi al governo di Al Sisi.

Parliamo di tutto questo con Giorgio Beretta della Rete Disarmo, con un compagno portuale di Genova dove domani mattina è prevista l'ennesima manifestazione per bloccare l'attracco di navi che trasportano armi, con una compagna egiziana e con un compagno studente dei CUA di Bologna.

USA: continuano scioperi e mobilitazioni alla University of California

Data di trasmissione
Durata 24m 17s

Torniamo a seguire la mobilitazione dei Teacher Assistant all'università della California.

L'università della California ha minacciato prima il licenziamento e poi l'espulsione a chi proseguisse nello sciopero in corso a Santa Cruz. Da domani i TA risponderanno passando ad una forma di sciopero totale (prima si limitavano a non correggere gli esami).

Intanto anche al campus di Santa Sarbara sta crescendo la mobilitazione. Una compagna ci racconta le possibilità e i limiti di questa lotta.

Qui c'è una raccolta fondi per sostenere lo sciopero: https://ucsb4cola.org/donate-here/

USA: sciopero degli assistenti universitari

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Durata 17m 7s

In california i Teacher Assistant (assistenti di docenti universitari) stanno scioperando per chiedere un consistente aumento dello stipendio. Gli assistenti sono contemporaneamente degli studenti e dei lavoratori, e in particolare hanno la responsabilità di assegnare i voti agli studenti. Voti che dovevano essere pronti entro il 15 Dicembre, ma in molti casi - soprattutto nelle facoltà umanistiche - non sono stati presentati. Si tratta di una situazione senza precedenti, tanto che non è chiaro se i Teacher Assistent hanno il diritto formale di scioperare.

Università di Catania: rettorato occupato dopo lo scandalo sui concorsi

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Durata 22m 35s

Dopo che è stata resa pubblica l'inchiesta che coinvolge il rettore dell'Università degli Studi di Catania e molti docenti soprattutto di quell'ateneo ma anche di molti altri, la mobilitazione universitaria ha portato ieri all'occupazione del rettorato di catania.

Ne parliamo con una compagna del Coordinamento Universitario

Docenti e studenti in piazza, Bussetti al Congresso della famiglia

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Nella prima parte della trasmissione presentazione del Vademecum Scuola de Genere. Per un'educazione libera da stereotipi del tavolo Educazione di Non una di meno Bologna. Trovate l'opuscolo al seguente link:

https://scuoladegenere.noblogs.org/files/2019/02/Vademecum_scuola_NUDM…

L'opuscolo verrà presentato anche sabato mattina durante la tre giorni transfemminista organizzata da Non una di meno a Verona per contrastare l'ondata reazionaria portata dal Congresso Mondiale della famiglia organizzato da gruppi integralisti con un'ampia presenza istituzionale in particolare quella del ministro per l'istruzione, l'università e la ricerca Marco Bussetti.

A questo proposito nella seconda parte della trasmissione parliamo con la docente di pedagogia dell'ateneo veronese Chiara Sità che presenta l'appello di docenti, ricercatrici e ricercatori e personale amministrativo che critica con forza i contenuti del Congresso. Qui il testo:

http://www.dsu.univr.it/?ent=iniziativa&id=8428

Ancora su questo argomento, in chiusura di trasmissione, ci colleghiamo con due studenti del Collettivo universitario La Sirena per parlare della partecipazione studentesca alla tre giorni transfemminista.

Occupazione di migranti dell'università di Parigi

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Collegamento telefonico da Parigi per parlare dell'occupazione dell'università da parte di Migranti. A seguire il comunicato di rivendicazione Le persone esiliate occupano l’Università di Parigi 8. Al popolo francese, alle studentesse e agli studenti, a coloro che dormono in strada, alle persone solidali, alle persone torturate dal regolamento di Dublino. Noi siamo delle e dei migranti di tutto il mondo, delle e dei dublinati/e, delle e dei rifugiati/e statutari/rie che vivono in strada. Ci hanno negato l’asilo, abbiamo attraversato il mare, siamo dei minori senza documenti. Noi occupiamo l’università di Paris 8 dal 30 gennaio 2018. Perché abbiamo fatto questa azione ? In questi ultimi mesi, la Francia ha deportato numerose persone. Molti di noi si sono tolti la vita. Tre mesi fa, un amico dublinato in depressione, si é steso sui binari di un treno che l’ha investito. Dieci giorni fa a Calais, la polizia ha attaccato e gasato dei migranti che dormivano in strada. La polizia ha sfigurato con un tiro di pistola il viso di un giovane migrante. Un amico che doveva andare alla prefettura é stato arrestato e messo in un Centro di Detenzione Amministrativa (CDA), prima di essere rinviato in Italia. La polizia francese ha i suoi gas e le sue sierene, ma é senza legge. Quello che il sistema d’immigrazione francese si aspetta da noi sono le nostre impronte digitali, ma non noi stessi. L’arbitrario e l’aleatorio fanno parte del nostro quotidiano all’OFPRA (l’ufficio francese di gestione dell’immigrazione), alla Corte Nazionale del Diritto d’Asilo, e alla prefettura. Al termine delle pratiche alcune/i di noi sono stati rifiutate/i, altri dublinate/i, agli arresti domiciliari, deportate/i, senza nessuna logica. Noi rivendichiamo quello che segue :  Dei documenti per tutte/i  Degli alloggi decenti e perenni  Poter imparare il francese e continuare i nostri studi  La fine dei rifiuti del Dispositivo di Valutazione dei Minori Stranieri/e Isolati/e  La fine immediata delle deportazioni verso tutti i paesi, in Europa e altrove Noi ci aspettiamo da tutte/i migranti che lottino dappertutto in Francia contro l’oppressione e l’ingiustizia e contro le pratiche violente della polizia nelle strade. Al popolo francese : voi che avete fatto questa rivoluzione che studiamo nel libri di storia, rimpossessatevene ! Noi ringraziamo le pesone che ci sostengono e che, contrariamente al governo, ci mostrano la loro solidarietà. L’amministrazione dell’Università utilizza la carota e il bastone nelle negoziazioni. Alcuni dicono che ci daranno un altro posto all’Università , altri ci minacciano facendoci intendere che faranno entrare la polizia. Noi chiediamo agli e alle altre/i studenti/esse e alle e ai professori/esse dell’Università di Parigi 8 di sostenere le nostre revendicazioni. Vi ringraziamo e vi chiediamo di restare con noi fino in fondo. Noi ci uniamo alla lotta degli e delle studenti/esse senza documenti dell’università. Ai e alle nostre/i amiche/i che attraversano il mare Alle nostre amiche violentate in Libia Che si sono tolte/i la vita Non vi dimenticheremo Morte/i attraversando le frontiere Morte/i nel deserto Le e i migranti di Parigi 8